Cronaca di MC , 08/06/2024 15:54

Il commovente abbraccio di Elena e Emanuele al loro figlio, finalmente arrivato da Haiti

commovente Abbraccio
commovente Abbraccio

“E' stata un'emozione fortissima. Ora inizia la nostra nuova famiglia”. Non stanno più nella pelle Elena Farinelli e Emanuele Martino, marito e moglie di Ponte San Nicolò. Dopo mesi di attesa e di apprensione, finalmente il loro figlio adottivo è atterrato in Italia, assieme ad altri 9 bimbi provenienti da Haiti. Appena sbarcato a Roma, a Ciampino, il bimbo ha subito abbracciato mamma Elena. “Sono state settimane concitate e di grande apprensione”, dice Emanuele, “la situazione ad Haiti è stata a lungo difficile. Prima della nomina del primo ministro, il paese era in mano alle gang criminali. Credevamo che questo momento non potesse più arrivare. Ringraziamo la Farnesina, il ministero della Famiglia e tutte le associazioni che ci sono state vicino. La situazione si è sbloccata nelle ultime ore” - racconta a Telenuovo. Raggiungiamo telefonicamente Emanuele ed Elena mentre sono ancora a Roma. Hanno preferito rimanere qualche ora in più nella capitale, per godere della prima giornata assieme a loro figlio: che ha 6 anni e si è messo subito a giocare, già è innamorato della mamma e del papà. 

 

Cinque mesi di attesa e paura, con la guerra civile scoppiata a Port Au Prince e i volti dei figli adottivi visti solo in video chiamata. Poi oggi, grazie al lavoro diplomatico del governo, la fine dell'odissea per le otto coppie italiane che attendevano i loro figli adottati ad Haiti, 10 bambini dai 2 ai 10 anni, scappati da un inferno. Tre coppie di genitori sono del Veneto, le altre di Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Campania, Puglia. Il volo speciale messo a disposizione dai Servizi è atterrato stamattina a Ciampino. E subito sono stati abbracci e pianti di gioia. Le famiglie sapevano da gennaio scorso che le domande di adozione erano state accettate ma l'infuriare della guerra civile nella capitale dell'isola aveva bloccato tutto. "L'operazione - ha sottolineato Palazzo Chigi - è stata condotta non appena si sono ripristinate le minime condizioni di garanzia, al fine di evitare il rischio che le bande criminali, resesi responsabili di recente del brutale assassinio di due missionari statunitensi e di un prelato haitiano, potessero fare irruzione anche negli orfanotrofi". "Un eccezionale lavoro di squadra del Governo" ha commentato il ministro Antonio Tajani: "un'operazione complessa - ha spiegato - in un contesto di sicurezza deteriorato. Felice e orgoglioso di aver permesso a famiglie adottive e bambini di abbracciarsi". Oggi, aggiunge la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, grazie al "gioco di squadra", "è una di quelle giornate che valgono l'impegno politico di una vita". L'attività che ha sbloccato la situazione è stata resa possibile dalla collaborazione tra Aise, l'Agenzia dei servizi segreti che si occupa dell'estero, Unità di crisi della Farnesina, ministero per la Famiglia, ambasciata d'Italia a Santo Domingo, Consolato Onorario a Port Au Prince e Commissione per le adozioni internazionali. Anche il presidente del Veneto Luca Zaia - la Regione ha lavorato in sinergia con il Ministero - si è detto "felice" per l'esito positivo del caso. Tra gli esponenti politici che l'hanno seguito da vicino c'è l'europarlamentare vicentina Alessandra Moretti: "ce l'abbiamo fatta. Finalmente i 10 bambini italiani adottati ad Haiti sono atterrati. Mi sono battuta affinché il governo italiano si mobilitasse per queste famiglie. Grazie alla Farnesina, al Ministro Tajani e al suo staff, che hanno accolto sin da subito la mia richiesta di aiuto", ha detto. Ad accogliere a Ciampino il volo proveniente da Haiti c'erano tutte le otto coppie di genitori. I passaporti necessari per l'arrivo in Italia, ha spiegato la vicentina Silvia Giraldi, una delle mamme adottive, sono stati fatti solo ieri sera dalle autorità di Haiti. Christian, 4 anni, il bambino adottato da Silvia e dal marito Massimo, lo aveva salutato poche ore prima, in video chiamata nella sera. "Era stravolto prima della partenza, ma è riuscito a sorriderci. Adesso è con noi, nella stanza d'albergo, e sta giocando assieme al papà con le macchinine". "Con lo scoppio della guerra a Port ou Prince - spiega, con l'emozione che le sale in gola - abbiamo vissuto i mesi più duri. Non sapevamo come venirne fuori. Ma adesso Christian e qui. Ringrazio di cuore l'unità di crisi della Farnesina, il ministro Tajani, la onlus 'Lo Scoiattolo' di Rieti, che ci ha seguiti, l'onorevole Moretti. Senza di loro non ce l'avremo mai fatta". Il piccolo sta imparando le prime parole d'italiano: "sa contare fino a 5, e dice 'io sono Christian'" spiega la mamma.