Cronaca di Redazione , 11/06/2024 7:58

Appello di Cia Veneto ai nuovi europarlamentari: "Si metta l'agricoltura al centro"

Agricoltura
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“I prossimi cinque anni di legislatura del Parlamento Europeo saranno dirimenti per il mondo agricolo regionale”. Il presidente di Cia Veneto, Gianmichele Passarini, lancia un appello agli europarlamentari veneti neoeletti: “Una volta le decisioni che venivano prese a Bruxelles erano considerate di politica estera. Oggi lo scenario è mutato radicalmente. Tutto ciò che riguarda l’UE è, di fatto, politica interna”. 
Ovvero, quel che viene stabilito in plenaria ha ripercussioni concrete pure sul settore primario locale. E poi, aggiunge, “il bilancio UE relativo all’agroalimentare vale un terzo dell’intero esercizio finanziario. Va rilanciato il comparto, subito”. In primo luogo, ad ogni prodotto dev’essere riconosciuto il giusto valore: “Non è più rinviabile una legge nazionale al riguardo, ma bisogna agire anche a livello europeo; ad esempio, attraverso un osservatorio UE su costi, prezzi e marginalità”. Il bilancio dedicato alla Pac, Politica agricola comune, “non può venire rivisto al ribasso. Va invece efficientato, tenendo in considerazione l’alta inflazione registrata negli ultimi anni”. 
Per quanto riguarda la Pac vera e propria, “quella attuale è in grado di rispondere solo in parte alle esigenze dell’agricoltura. Occorre ragionare al fine di una revisione della stessa che tenga in dovuta considerazione l’evoluzione degli scenari geopolitici”. Quanto all’innovazione, “le sfide da affrontare richiedono un maggiore coordinamento a livello europeo tra i diversi enti nazionali di ricerca, con particolare riferimento alle nuove tecniche di produzione, fondamentali per affrontare il cambiamento climatico e la transizione ecologica. L’obiettivo deve rimanere quello di trasferire le conoscenze e di rendere le soluzioni disponibili per tutti”. 
Per l’accesso al credito, soprattutto per i giovani, “è necessaria la costituzione di un apposito fondo europeo finalizzato a sostenere interventi di ristrutturazione del debito contratto dagli agricoltori con i diversi sistemi bancari nazionali. Ci auguriamo che le nostre istanze rimangano in cima all’agenda politica degli europarlamentari veneti neoeletti da qui al prossimo lustro – conclude Passarini – Terremo alta l’attenzione, il primario è una colonna portante di tutto il territorio UE”.