Cronaca di Redazione , 30/05/2024 8:13

Giada Zanola uccisa dal compagno, la ricostruzione del femminicidio di Vigonza

Omicidio Giada Zanola, indagini Polizia
Omicidio Giada Zanola, indagini Polizia

La coppia era in crisi da mesi. I primi segni di violenza da parte di Andrea Favero nei confronti della vittima, Giada Zanola, si erano già manifestati: in più occasioni l'aveva picchiata.
E' quanto emerge dalle indagini della Polizia che all'alba di mercoledì 29 maggio è intervenuta lungo la A4 dove la 34enne è stata trovata morta. Quello che sembrava un suicidio è in realtà l'ennesimo femminicidio che sconvolge Padova e l'Italia.

LA RICOSTRUZIONE Gli agenti della Polizia Stradale di Padova e Venezia e della Squadra Mobile di Padova, nel corso della notte hanno eseguito il fermo di indiziato di delitto disposto dal Pubblico Ministero della Procura nei confronti di Andrea Favero, 39enne padovano, indiziato per il reato di omicidio volontario aggravato, ai della compagna 34enne, Giada Zanola, ritrovata morta alle 3.30 del 29 maggio sulla carreggiata dell'autostrada A4 direzione Milano, in corrispondenza del cavalcavia in località Vigonza in via Prati.

La svolta delle indagini è avvenuta nella notte quando, quello che inizialmente poteva sembrare un suicidio si è rivelato un omicidio. Gli agenti hanno infatti riscontrato sul corpo della vittima diversi lividi.
Il PM si è quindi recato negli uffici di Polizia, dove ha interrogato il 39enne e al termine ha disposto il fermo per omicidio volontario. L'uomo si trova ora in carcere.

Al culmine di una lite, la giovane donna con il compagno si trovava sul cavalcavia, e sarebbe stata fatta precipitare sulla sede autostradale sottostante, dove è stata prima evitata da alcune auto in transito, per poi essere travolta da un camion. “Quando hanno iniziato a meglio delineare la cosiddetta vittimologia, ovverosia i rapporti interni alla coppia, hanno riscontrato come negli ultimi tempi la relazione fosse entrata in crisi con episodi anche di liti violente. Ed in effetti sul corpo di Giada Zanola venivano notati segni tipo lividi o escoriazioni riconducibili a pregressi episodi violenti” si legge nella mota della Questura.

Gli investigatori hanno riscontrato poi delle incongruenze nella ricostruzione delle ultime ore antecedenti il femminicidio e nella tarda serata di ieri il 39 enne è crollato nell'interrogatorio con gli agenti iniziando a fare delle parziali ammissioni. Davanti al PM ha poi ricostruito gli ultimi momenti tra lui e la compagna e il suo stato di disagio per la relazione ormai in crisi con la preoccupazione di non poter più vedere il figlio di tre anni avuto dalla stessa.

Il cavalcavia dove è stata lanciata nel vuoto la vittima si trova a poco meno di un chilometro dall'abitazione della coppia.