Cronaca di Redazione , 20/04/2024 11:40

"Un fulmine colpisce il campanile e ferma l'orologio che aveva messo a punto Adriano" VIDEO

FUNERALE ADRIANO SCANDELLARI

Più di mille persone. La chiesa di San Nicola gremita. Il piazzale fuori dall’edificio religioso, dove è presente un maxischermo, anche. A Ponte San Nicolò, Il giorno dell’addio ad Adriano Scandellari, l’ingegnere padovano morto nella tragedia del lago di Suviana. Le lacrime e la commozione di chi lo conosceva. I ricordi e gli abbracci. Il dolore e la fede e il racconto del parroco Don Daniele Cognolato che colpisce tutti: il giorno in cui è stato chiuso il feretro, mercoledì, un fulmine ha colpito il campanile della chiesa, danneggiando l’orologio che Adriano aveva sistemato, fermando il tempo”. Una comunità fortemente provata dall’accaduto, si stringe attorno alla moglie Sabrina e alle due figlie della coppia. “Adriano uomo di ragione e di fede”, dice ancora Don Daniele che sull’altare è affiancato da sacerdoti da tutto il territorio della Diocesi. “Fatti sentire, fatti ascoltare ancora – dice il parroco – tu che prima di parlare pensavi sempre molto alle parole giuste. Cercavi le soluzioni giuste e le strade più corrette. Sentiamo una forza che ci viene dai tuoi insegnamenti e cercheremo di spingerla oltre ciò che ci sembra ingiusto”. Alla cerimonia funebre sono presenti diverse autorità del territorio, l’assessore regionale Roberto Marcato, il sindaco di ponte San Nicolò, Martino Schiavon, l’assessore Francesca Benciolini del Comune di Padova ma molti altri ancora. Straziante la lettera delle figlie, letta dal parroco: Grazie per il tempo con te. Sei stato un papà affettuoso e disponibile. Ci hai trasmesso l’amore per la montagna e per la bellezza della natura. Sentiamo tanto la tua mancanza, gli abbracci e il tuo profumo. Il tuo sguardo trasmetteva serenità. Alla fine della cerimonia, lunghi e commossi abbracci tra i presenti, prima del corteo che ha accompagnato il feretro al cimitero di Ponte San Nicolò, dove Adriano, uomo buono, rispettoso e giusto, riposerà per sempre. Strappato via alla vita troppo presto da un incidente, quello alla centrale, sul quale occorrerà fare ancora più chiarezza.