Fine vita, oggi il Veneto sceglie: le posizioni e il programma in Consiglio Regionale

Inizia oggi alle ore 10.30 la seduta d'aula del Consiglio regionale del Veneto con all'ordine del giorno l'esame della proposta di legge popolare sul Fine vita, promossa dall'associazione Luca Coscioni. Il Progetto di legge riguarda "Procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito, ai sensi e per effetto della sentenza n. 242 del 2019 della Corte Costituzionale". Su di esso in regione erano state raccolte 9.000 firme. E' la richiesta di tempi certi per rispondere ai malati terminali che chiedono il suicidio medicalmente assistito: non più di 27 giorni.
L'iscrizione all'ordine del giorno è avvenuta in base all'articolo 20 dello Statuto regionale del Veneto, che al comma 6 prevede che "i pdl di iniziativa popolare e degli enti locali, sui quali non sia stata presa alcuna decisione, trascorsi sei mesi dalla presentazione sono iscritti all'ordine del giorno e discussi dal Consiglio". Il testo era stato incardinato alla quinta Commissione consiliare, competente per le Politiche socio-sanitarie, la cui presidente, Sonia Brescacin (Lista Zaia), sarà relatrice per l'Aula.
Come spiega ANSA, non è un redde rationem, ma neanche un passaggio indolore quello che aspetta oggi la maggioranza di centrodestra in Veneto. I partiti della maggioranza guidata da Luca Zaia ci arrivano divisi. Il governatore leghista, che si è sempre espresso a favore, ha da tempo annunciato che lascerà libertà di voto ai suoi, trattandosi di un tema etico. "Non è un progetto di legge del nostro programma di governo, viene da fuori, per questo non abbiamo dato una linea di voto" conferma il capogruppo della Lega, Alberto Villanova.
Fratelli d'Italia, invece, è per il voto contrario, così come Forza Italia, sotto la spinta dell'ex leghista Flavio Tosi, divenuto il coordinatore del partito degli azzurri. Anche l'opposizione, però, non è granitica. Nelle file del Pd, che conta sei consiglieri, si sa già che Anna Maria Bigon, per ragioni di coscienza, esprimerà un no irrevocabile. Proposte di legge simili sono già depositate anche in altre regioni: Sardegna, Basilicata, Lazio, Friuli Venezia Giulia - qui il collega di partito di Zaia, Massimiliano Fedriga, è però tra i contrari - Ma oggi è il Veneto a fare da apripista, con un voto che molti danno in bilico.
Sulla carta, la legge sul fine vita potrebbe contare tra i banchi di Palazzo Ferro Fini su 24 voti a favore, 18 contrari, e 4 astensioni. In 5 vengono dati come indecisi. Pe far passare la proposta servirà la maggioranza assoluta dei voti. Non è detto tuttavia che domattina tutti i 51 componenti dell'assemblea regionale siano presenti. Lo sarà certamente Luca Zaia, che non ha mai nascosto la sua posizione sul suicidio medicalmente assistito: "viene detto impropriamente 'suicidio assistito' - ha detto recentemente Zaia - io parlerei di riconoscimento del percorso di fine vita, che è piu' rispettoso. Non sono qui a promuovere il fine vita, ma un fatto di civilta', un diritto che deve essere garantito. Se succedesse a me vorrei poter decidere". E concludeva: "inviterei a non dare contenuti politici a questo voto, perche' per noi non ne ha". Anche alcuni big del partito però, prendono le distanze: "Non ho cambiato idea: lo Stato non deve aiutare a morire ma a vivere nelle migliori condizioni possibili, assicurando a tutti ogni cura" dice il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari: "Sono contro l'accanimento - aggiunge - e, d'altra parte, contro l'eutanasia. Serve un limite".
Ma "il no assoluto" al pdl sul fine vita, precisa, "non è un voto su Zaia". "Rispetto la sua posizione - conclude Ostellari - e comprendo che gli amministratori, in prima linea, siano costantemente sollecitati a dare risposte". Sul fronte delle opposizioni, la dem Francesca Zottis dsi dice convinta che "la legge passerà, con una maggioranza risicata, ma passerà". Quello del suicidio assistito è un tema che coinvolge emotivamente.
In Veneto è nota la battaglia che da tempo sta conducendo Stefano Gheller, il paziente vicentino affetto da distrofia muscolare che per primo ha ottenuto la verifica delle sue condizioni e il parere favorevole dell'Asl ad accedere - quando lo deciderà - al suicidio assistito. E ha destato molta emozione la vicenda di "Gloria", una paziente oncologica veneta, di 78 anni, che il 24 luglio scorso era stata accompagnata da Marco Cappato in una clinica svizzera per ottenere la "morte volontaria".