Silenzioso, rassegnato e disinteressato: così Filippo Turetta al suo arrivo a Venezia VIDEO
Giornata di attesa, il giorno del ritorno in patria di Filippo Turetta, a una settimana dall’arresto, sabato scorso, fermato a tarda sera, attorno alle 23, dalla polizia tedesca che s’è imbattuta nella tanto cercata Grande Punto nera, ferma a luci spente nella corsia d’emergenza dell’autostrada tedesca A 9, vicino a Lipsia.
I 6 giorni detenuto nel carcere di Halle e poi, come previsto dai ministri Tajani e Nordio, il ritorno veloce dalla Germania al Veneto, per affrontare la giustizia.
Così stamane un Falcon 900 dell’Areonautica Militare Italiana è andato a prelevarlo all’aeroporto di Francoforte e alle 11,20 di stamane è atterrato sulle piste del Marco Polo di Venezia.
Sceso dall’aereo è stato scortato fino agli uffici della polizia di frontiera anche dagli agenti dello Scip, il sistema di collegamento e cooperazione della polizia a livello transnazionale, due ore di sosta a Venezia nel corso delle quali è stata notificata al 22enne Filippo Turetta l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Tuta e scarpe da ginnastica, giubbotto blu e barba incolta. Silenzioso, rassegnato e dimesso, completamente disinteressato a quello che gli stava accadendo intorno. Nessun riferimento a quanto accaduto. Così Filippo Turetta è arrivato a Venezia, per uscire un paio d’ore dopo, alle 13,30 da un’uscita secondaria del Marco Polo, un varco riservato adiacente alla pista aeroportuale, presidiato da decine di agenti, carabinieri e finanzieri.
Poi Filippo Turetta, accusato del sequestro e dell’omicidio volontario aggravato dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, è stato trasportato verso il carcere veronese di Montorio a bordo di una Lancia Delta con i vetri oscurati, preceduta da due motociclette e tre automobili di scorta.