L’operaio che era al comando del quadro che manovrava una vasca contenente acciaio fuso è il secondo indagato nell’esplosione avvenuta all’interno delle Acciaierie Venete di corso Francia lo scorso 27 ottobre, in cui sono rimasti feriti altri tre operai, uno di loro in modo grave, riportando ustioni in varie parti del corpo. L’altro indagato è il direttore dello stabilimento. Le accuse mosse ad entrambi sono di lesioni colpose aggravate dalle violazioni sulle norme in merito alla sicurezza nel lavoro. 

L’incidente è avvenuto in tarda mattinata nel reparto “Fusoria”: secondo la ricostruzione effettuata dallo Spisal, l’operaio che aveva in mano il joystick della vasca con dentro acciaio fuso a 1.600 gradi stava manovrando la stessa per versare l’acciaio in un altro contenitore che però poteva essere riempito al massimo all’80 per cento della sua capienza. A quanto pare le cose non sono andate così e la seconda vasca è stata riempita oltre quel limite prestabilito con la conseguenza che la colata di acciaio fuso è finita in parte in una vasca di raffreddamento con dentro l’acqua provocando l’esplosione.