Schianto di Mestre: anche i soccorritori messi a dura prova dalla scena sconvolgente VIDEO
Tra i soccorritori, tra le 40 ambulanze arrivate l’altra sera a Mestre sul cavalcavia del tragico schianto del pullman costato la vita a 21 persone, c’erano anche i mezzi della Croce Verde di Padova: “un intervento davvero difficile e impattante anche dal punto di vista umano”, raccontano i soccorritori.
Operatori ben abituati agli incidenti, agli scenari impressionanti, eppure difficilmente pronti a quello che si è presentato davanti a i loro occhi, martedì sera, sotto al cavalcavia di Mestre: uno scenario apocalittico, fatto di sirene, lampeggianti, vigili del fuoco a lavorare provati fin dentro al cuore, nel cumulo di lamiere in cui si era trasformato il pullman di turisti volato per 10 metri dal cavalcavia giù nella via a fianco dei binari ferroviari.
A testa in giù il bus, schiacciato su se stesso. Con le batterie che avevano preso fuoco e diffuso le fiamme in un abitacolo ormai inesistente.
Tra le 40 ambulanze arrivate sul posto c’erano anche quelle della Croce Verde di Padova.
4 lì, in quello scenario terrificante, una 5 rimasta a Padova ad accogliere per il trasferimento l’elisoccorso che quella notte ha portato i due pazienti più gravi al centro grandi ustionati dell’Azienda Ospedaliera.
Alcune di queste ambulanze sono tornate a fine intervento vuote, dal momento che le vittime, purtroppo superavano i sopravvissuti.
Si è pronti più o meno a tutto, spiegano dalla Crove Verde di Padova: oltre 200 interventi al giorno, 60 operatori a turno, 1100 volontari, 52 mezzi di soccorso. Ma non a questo: 21 vittime, bambini compresi, disposte a terra sulla strada sotto a pietosi teli bianchi. Turisti felici, un attimo prima, di aver visitato una città unica come Venezia e di ritorno tranquilli al campeggio. Famigliole, giovani, novelli sposi. Tutto infranto.
Aperto il fascicolo di omicidio stradale plurimo, attualmente contro ignoti.
Resta il malore dell’autista, 40enne trevigiano, vittima anche lui dello schianto, tra le ipotesi.
Restano gli interrogativi sul perché il pullman abbia cambiato corsia, stringendo a destra, strisciando per una trentina di metri contro il guardrail di protezione laterale e finendo ancora più esternamente in bilico infilandosi nell’interruzione della protezione, punto di sfogo pedonale e sventrando facilmente la sottile e arrugginita ringhiera più esterna.
Poi il volo, l’impatto devastante rovesciato, 10 metri sotto. Un impatto che ha fatto una vera strage.