Cronaca di Redazione , 29/09/2023 8:36

Processo Pfas, società idriche: “Investiti oltre 100 milioni in 10 anni contro l'inquinamento"

acqua e pfas (foto Unipd)
acqua e pfas (foto Unipd)

Oltre 100 milioni di euro in investimenti per la realizzazione di nuove opere, sostituzione periodica delle masse filtranti e analisi di laboratorio.
Sono le risorse economiche che dal 2013 ad oggi, per fronteggiare il grave inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche esteso in un’area di oltre 180 chilometri quadrati fra le province di Vicenza, Padova e Verona, hanno investito le quattro società idriche, Acque del Chiampo, Viacqua, Acquevenete e Acque Veronesi, costituitesi parti civili nel processo Pfas, che vede imputati 15 manager di Miteni, Icig e Mitsubishi Corporation, accusati a vario titolo di avvelenamento delle acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari.
Il dato significativo è emerso oggi dalla deposizione di Monica Manto, direttore generale di Acquevenete che gestisce il servizio idrico in numerosi comuni della bassa padovana interessati dall’inquinamento, intervenuta dinanzi alla Corte d’Assise del Tribunale di Vicenza.
Così l’avvocato Angelo Merlin che, insieme ai colleghi Marco Tonellotto e Vittore d’Acquarone, assiste le società idriche: “L’udienza odierna è stata molto importante per la strutturazione dell’intero processo – dichiara – in quanto i gestori del servizio idrico integrato hanno precisato per la prima volta in questa sede dibattimentale il costo complessivo che fino ad oggi hanno dovuto affrontare per la risoluzione della problematica inquinamento e il disastro provocato dal comportamento dagli imputati. La somma emersa ammonta a circa 100 milioni di euro – sottolinea l’avvocato Merlin – e non è da considerarsi definitiva in quanto l’inquinamento non è terminato e quindi i costi successivi andranno ad ampliarsi”.