Muore a 56 anni schiacciato dal carrello elevatore, la compagna: "Lavoratore instancabile"

Stefano Moletta, 56 anni, è morto in un tragico incidente sul lavoro. Il suo corpo senza vita è stato trovato dopo ore dai colleghi all’alba di sabato 9 settembre.
Moletta, originario di Tombolo, lavorava per uno scatolificio di Onara e per arrotondare aveva anche un contratto interinale. Venerdì scorso era stato chiamato dalla ditta Scarso Romualdo & Figli Spa, storica azienda di macellazione avicola di via Giuseppe Garibaldi a Ponte San Nicolò: era rientrato da Isola della Scala, Verona, dov’era andato a ritirare alcuni polli. Li aveva scaricati dal camion e portati all’interno. Dopo averli sistemati è sceso dal muletto e mentre si dirigeva verso gli uffici si è consumata la tragedia. Il mezzo lo ha centrato e scaraventato addosso al muro non lasciandogli scampo. Sono in corso le indagini per capire come mai il carrello elevatore si sia mosso, il sospetto è che non fosse stato azionato il freno. Sul fatto indagano lo Spisal e i Carabinieri.
A raccontare chi era Stefano Moletta è la compagna, Raffaella Fagari, alla stampa locale. Stanno insieme da 18 anni. “Stefano era attento, aveva fatto decine e decine di volte quelle manovre ed ora è tutto finito. Erano le 4.30 – ricorda -. Sono corsa alla porta: “C’è stato un incidente, deve recarsi sul posto”, mi hanno detto gli uomini in divisa. Mai, però, mi sarei aspettata una cosa del genere: il mio compagno era un autista attento, scrupoloso, un lavoratore instancabile. E poi era una persona buonissima, sempre disponibile e generoso con tutti. Fra tre anni sarebbe pure andato in pensione”.
E poi aggiunge ancora: “Appassionatissimo di motori, macchine e moto, capace di aggiustare ogni cosa, pronto a dare una mano a chi glielo chiedeva. Si faceva voler bene da tutti. Aveva anche un kart anche se adesso era da tanto che non andava a correre nei circuiti perché impegnato. Non era mai stanco, abbiamo perso una persona insostituibile”. E conclude: “Non si può morire di lavoro”.
LA FAMIGLIA SI COSTITUIRA’ PARTE CIVILE “La famiglia si costituirà parte civile – annuncia al ‘Gazzettino’ l’avvocato Andrea Bertollo ai quali si sono affidati sorella e fratello di Stefano Moletta -. Attendiamo gli esiti delle indagini. All’enorme dolore per una scomparsa così tragica si è aggiunto il fatto che mentre erano in corso i rilievi con il corpo liberato alle 11, l’azienda ha continuato l’attività come nulla fosse successo. A meno di trenta metri sullo stesso piazzale, i camion scaricavano gli animali tra l’evidente imbarazzo dei lavoratori. Capiamo la particolarità dei prodotti, ma di fronte alla vita di una persona riteniamo che si dovesse agire in altro modo”.