Addio a Gianantonio Della Mea, docente universitario di Ingegneria dei Materiali

Dopo una lunga malattia si è spento a 79 anni Gianantonio Della Mea, Professore di Ingegneria dei materiali all'Università di Trento e papà del nostro redattore Carlo.
Gianantonio Della Mea per anni ha collaborato con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Legnaro dove ha contribuito alla nascita del gruppo "Struttura della materia" con attività innovative di interesse per l'INFN. Vanta numerose pubblicazioni scientifiche. Prima dipendente del Cnr, poi ordinario a Trento dove alla fine degli anni Ottanta ha fondato il Dipartimento di Ingegneria dei materiali. Nel 2014 la pensione, e la possibilità di dedicare più tempo a progetti personali ma soprattutto all'amata famiglia.
IL GRUPPO DI PADOVA Della Mea, Gian per tutti i colleghi, è stato esponente del Gruppo di Padova con i fisici Paolo Mazzoldi, Antonio Drigo, prematuramente scomparsi, e Sergio Lo Russo. Un team di assoluto valore che ha introdotto la Ion Beam Analysis con lavori pioneristici sul channeling, il rutherford backscattering e l’uso di reazioni nucleari nei laboratori nazionali di Legnaro. Nel tempo si sono così formati numerosi validi allievi, moltissimi dei quali tuttora attivi sia a Padova sia in altre Università. “Lavorare con Gian con le nuove tecniche a fasci ionici per lo studio dei materiali, a metà degli anni Settanta, è stata una specie di avventura: si spostava l’asticella della ricerca sempre un po’ più in là applicando le nostre tecniche a nuovi problemi” ricorda il Prof. Alberto Carnera, ordinario dell'Università di Padova, fisico dello Stato Solido sperimentale. “Abbiamo iniziato a vedere fenomeni in vetri, in materiali cristallini complessi, identificando la posizione reticolare di specie anomale nel cristallo. Abbiamo cominciato ad applicare per la prima volta metodi computazionali all’analisi dei nostri risultati. Era tutto sempre un po’ al limite e per questo sempre appassionante. E sempre si finiva con una bella risata, anche quando, magari, le cose non erano andate proprio come avremmo voluto. Ma c’era sempre, alla fine, una bottiglia del Collio da stappare…”
LEGNARO, LA SUA “SECONDA CASA” Nei Laboratori Nazionali di Legnaro si ricorda come Gianantonio Della Mea abbia lavorato con dedizione, notte e giorno, motivando costantemente la squadra. “La sua grandezza non era nell'essere un professore universitario, ma nel fare il docente" ha ricordato al Gazzettino, con parole di stima, Fabiana Gramegna, direttore dei Laboratori Nazionali di Legnaro. "Della Mea ha preparato alla laurea tantissimi ragazzi trasmettendo loro entusiasmo e passione. Era in grado di aprire diversi canali per il futuro dei suoi studenti, dalla ricerca al mondo delle imprese. A tutti noi rimarrà il ricordo del suo volto sorridente e del suo insegnamento ad inseguire le proprie idee senza arrendersi mai. Democratico ed esigente allo stesso tempo, è stato un professore che ha formato una generazione di Ingegneri”.
Nato a Spilimbergo, tra Pordenone e Udine, cresciuto nella frazione di Vacile, Gianantonio Della Mea si è stabilito a Padova per motivi di studio negli anni Settanta e a Selvazzano è poi maturata la sua famiglia. Lascia l'adorata moglie Renata, i figli Carlo ed Elisabetta e gli amati nipoti. L’ultimo saluto è fissato per venerdì 14 luglio alle 10.30 nella sala del commiato del Cimitero Maggiore di Padova.
A tutta la famiglia le condoglianze della redazione di Telenuovo.