Cronaca di Redazione , 25/05/2023 7:56

Ex direttrice della scuola dirottava i bonifici nel suo Conto Corrente: deve restituire 94.000 €

Guardi di Finanza di Padova
Guardi di Finanza di Padova

Pensava forse di farla franca l'ex direttrice dei servizi generali e amministrativi dell'Istituto comprensivo di Villa Estense che aveva dirottato nel suo Conto Corrente quasi 100.000 euro, ma al nuovo direttore l'ammanco non era sfuggito avvisando subito il preside che alla luce di fatti denunciò il fatto alla Guardia di Finanza.
Il fatto risale al 2021: la 65enne per 76 volte ha indicato il suo Iban invece di quello delle aziende alle quali erano intestate le fatture. Ora, su decisione della Corte dei Conti, dovrà risarcire l'istituto scolastico con 94.000 euro. La donna, a fine 2022, era già stata condannata dal Tribunale di Rovigo a 4 anni e mezzo per il reato di peculato.

A maggio 2021 il dirigente scolastico Cesare Cecchetto aveva dichiarato: “Ci siamo attivati subito, denunciando le irregolarità sia alla Guardia di finanza, sia agli Uffici scolastici provinciale e regionale, per le conseguenti misure relative a eventuali procedimenti giudiziari e disciplinari. Abbiamo piena fiducia nelle indagini. L'augurio è che il denaro venga recuperato quanto prima. Ma l'amarezza resta. Delle anomalie contabili si è accorto il nuovo direttore dei servizi amministrativi, entrato in servizio il 1° settembre del 2020. Nei registri c'era qualcosa che non quadrava, così ha provveduto a fare dei controlli incrociati tra la contabilità e i movimenti bancari. Dalle verifiche è emersa una serie di accrediti non dovuti a beneficio della dipendente, all'epoca figura apicale dell'ufficio amministrativo".

La donna ha ricoperto il ruolo di direttore amministrativo facente funzioni dal 1° settembre 2017 al 31 agosto 2020 nell'Istituto comprensivo di Villa Estense. 
Il meccanismo rodato, riporta il ‘mattino di Paodva’ era il seguente: mentre i mandati di pagamento e le relative distinte, firmate anche dal dirigente scolastico, riportavano i nominativi e le coordinate bancarie dei legittimi creditori – fornitori, consulenti, famiglie – i corrispondenti file in formato ".xlm" (generati dal programma di contabilità Argo Bilancio) inviati alla banca indicavano quale beneficiario il nominativo di Farnesi Camellone, nonché l'addebito sul conto corrente postale a lei intestato. I soldi finivano dunque a lei, con buona pace di chi aspettava di veder saldato il proprio lavoro.

La donna aveva ammesso le sue responsabilità spiegando che aveva bisogno dei soldi per la grave situazione economica che lei e la sua famiglia si erano trovati ad affrontare.