Arcella, sorgerà un tempio induista lì dove c'era una discoteca e una sala slot: la storia

L’ex discoteca M2, in passato anche Le Palais, e poi sala slot Kursal, diventerà un luogo di preghiera per tutti i fedeli di religione induista. Lo stabile che insiste all’Arcella, in via Vecellio all’incrocio con via Aspetti, è stato infatti acquisito da un gruppo di indiani che hanno così scongiurato che il luogo diventasse di degrado, visto che da tempo era inutilizzato. Ne ha scritto Il Mattino di Padova, ricordando come l’immobile fosse stato messo in vendita dai quattro figli dello storico titolare Vasco Bettin: la cordata di fedeli indiani lo avrebbe acquistato per circa 150.000 euro. Tra loro, secondo il quotidiano, ci sarebbero l’agente di viaggi Raghvir Singh Chauhan, candidato alle ultime amministrative nella lista Per Padova, il titolare del celebre ristorante Rangoli di viale Arcella e Manish Kumar Saini, eletto nel luglio 2021 all’interno dell’organo di Palazzo Moroni.
ERA UNA DISCOTECA CULT Il locale dell’Arcella è sempre stato un punto di riferimento essenziale per il divertimento notturno a Padova. Sin dai suoi primi giorni di apertura, negli anni Settanta: il leggendario proprietario, Vasco Bettin, lo chiamò M2 (Muretto 2 ) proprio come costola del Muretto di Jesolo, fondato proprio dall’imprenditore padovano nei primi anni Sessanta. Dentro all’M2 si sono esibiti musicisti del calibro di Adriano Celentano, Patty Pravo, Donatella Rettore. Le cronache ricordano come il locale dell’Arcella fosse uno dei preferiti dell’allora ministro veneziano Gianni De Michelis, noto per la sua grande passione per le discoteche.
A metà anni Ottanta l’M2 è diventato Le Palais: con una nuova gestione, il locale conobbe nuove fortunate stagioni. Molto frequentato, culla della musica dance, teatro per tanti DJ divenuti poi celebri a livello nazionale. Le Palais è stata discoteca di tendenza che attirava pubblico da tutta la regione. Poi, con la chiusura dei battenti, l’edificio ha ospitato pure una lap dance (Le Chic) e una sala slot (Kursal): entrambe le esperienze non sono state fortunate, tanto che in poco tempo hanno tirato giù la serranda.
ORA IL TEMPIO INDUISTA Chi ha acquistato lo stabile ha gestito all’interno dell’area Funghi il piccolo tempio induista Shree Salasar Balaji Mandir: andò in fumo nella notte tra il 4 ed il 5 novembre 2021, dopo che si era celebrata la Festa della Luce, il Natale indiano. Una candela lasciata, pare, originò un rogo che distrusse tutto. Da allora, i fedeli induisti sono stati costretti a peregrinare nelle altre province venete per poter praticare il loro culto: in tutto il Veneto i cittadini indiani sono circa ventimila, e Padova è una delle province dove si sono registrati più arrivi negli ultimi anni. Presto avranno una nuova casa dove rivolgere le loro preghiere.