Sono responsabili di diverse rapine a mano armata, indagati due padovani VIDEO e FOTO
Sono stati individuati come i responsabili di tre rapine tra Padova e Campodarsego nel 2022 e in un colpo hanno ottenuto un bottino di oltre 74.000 euro. E’ per questo che due padovani sono finiti nei guai.
A seguito di un’indagine diretta dalla Procura, la Polizia ha individuato i responsabili di tre rapine commesse l’estate scorsa a Padova e Campodarsego e dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare personale dell’obbligo di dimora e di firma emessa nei confronti di uno di essi, un 64enne pregiudicato di Padova.
LE INDAGINI L’indagine è scattata dopo una rapina a mano armata consumata il 15 giugno 2022 ai danni di un’azienda di via Maestri del Lavoro a Padova, messa a segno da due uomini, travisati in volto ed armati di pistola. I poliziotti della Squadra Mobile hanno ricostruito che i due erano giunti sul luogo a bordo di una Lancia Lybra risultata rubata.
La rapina aveva fruttato ai due meno di quanto potessero sperare, essendo riusciti ad impossessarsi di una valigetta che contrariamente a quanto da loro ritenuto conteneva soltanto del materiale elettrico di campionatura e non l’incasso della giornata. Chiarite le modalità di esecuzione ed analizzate le indicazioni sull’identikit degli autori fornite dai testimoni, gli investigatori hanno da subito indirizzato i propri sospetti sul 64enne, pregiudicato e già noto, unico destinatario della misura cautelare.
D’intesa con la Procura sono state avviate attività d’indagine con l’obiettivo di acquisire i necessari riscontri: localizzazioni satellitari, intercettazioni telefoniche, immagini della videosorveglianza, il tutto assieme a quotidiani servizi di pedinamento ed appostamento. Il fatto che il “probabile” obiettivo dei rapinatori fosse il portavalori recatosi alcuni minuti prima in azineda per prelevare l’incasso (e non già per consegnarlo, come forse erroneamente ritenuto dai rapinatori) lasciava presagire che i rapinatori avrebbero potuto colpire nuovamente.
Dopo aver individuato il possibile percorso di fuga seguito dei rapinatori gli agenti hanno trovato l’auto lasciata abbandonata in viale Veneto a Saonara. Dalle immagini della videosorveglianza è emerso come il mezzo rubato fosse sempre seguito da un’altra auto, intestata ad un anziano di Selvazzano, convivente della madre di una donna già conosciuta per essere in rapporti col 64enne principale sospettato. Il mezzo poi è stato notato nei giorni successivi parcheggiato vicino all’abitazione dell’indagato. Sempre dalle indagini è emerso che l’uomo fino a qualche tempo prima lavorava nell’azienda rapinata.
ALTRE DUE RAPINE Poco prima di procedere con le intercettazioni i due hanno messo a segno altre due rapine commesse con le stesse modalità: una l’8 luglio 2022 ai danni dell’Ufficio postale di Via Vigonovese, mentre l’altra il 18 luglio 2022 ai danni della Banca di Credito cooperativo di Reschigliano di Campodarsego.
Nel primo episodio ad agire erano stati sempre due uomini, i quali entrati nell’ufficio postale con addosso caschi con visiera abbassata e con in mano una pistola, avevano intimato alla direttrice di consegnare il denaro custodito nelle casse degli sportelli e nella cassaforte principale. Anche in quel caso erano riusciti ad ottenere un magro bottino circa 300 euro. I due si sono poi messi in fuga a bordo di un motorino di colore azzurro con targa coperta. Una delle dipendenti aveva notato però le scarpe indossate da uno degli autori, di marca “Diadora”. Grazie alle immagini della videosorveglianza i poliziotti erano riusciti ad ottenere ulteriori elementi.
Più grave era stata invece la rapina consumata presso la Banca di Credito Cooperativo di Reschigliano, ai danni di un furgone portavalori della Civis. Intorno alle 8:00 del 18 luglio 2022 il blindato aveva accostato all’esterno della Banca per eseguire una consegna valori. Nell’avvicinarsi all’ingresso della banca, nei pressi della bussola, il dipendente che portava con sé il plico contenente la somma di 74.000 euro notava alle proprie spalle un furgone di colore bianco con a bordo due uomini. Quello seduto al lato passeggero lo teneva sotto tiro con un fucile a pompa, ordinandogli di gettare a terra il plico. Nel mentre si avvicinava pure il complice, il quale gli sfilava la pistola in dotazione e raccoglieva il plico. Subito dopo si sono messi in fuga in direzione Campodarsego centro.
Anche su questo episodio gli agenti della Squadra Mobile hanno svolto le loro indagini, ricostruendo innanzitutto gli spostamenti del mezzo, anch’esso provento di furto (commesso a Cadoneghe e poi abbandonato a Codiverno) e poi riconoscendo numerose analogie con la rapina consumata a Padova il precedente 15 giugno 2022. Analizzati i filmali delle telecamere della banca gli investigatori notavano soprattutto le caratteristiche fisiche del secondo rapinatore, nonché conducente del furgoncino, coincidenti con quelle del 64enne oggi destinatario di misura cautelare.
Sul furgone i due avevano affisso una targa contraffatta (diversa da quella successivamente rilevata al momento del rinvenimento del mezzo). Grazie alla stessa sono stati individuati i transiti effettuati in zona il giorno della rapina ed è stata accertata la presenza dell’utilitaria in uso al pregiudicato 64enne, auto che faceva poi rientro a Padova in zona Guizza. Luogo che i poliziotti hanno poi accertato trattarsi del covo dei rapinatori, all’interno sono state trovate armi e il provento del reato. Il covo era nient’altro che la residenza di un uomo gravato da precedenti e legato da lunga amicizia con il 64enne.
GLI APPOSTAMENTI Alla luce degli elementi raccolti sono scattati da parte della Polizia numerosi servizi di appostamento e pedinamento che confermavano l’uso esclusivo dell’auto da parte dell’indagato e di raccogliere elementi anche a carico del suo complice delle rapine, un 45enne disoccupato. Ciò sino all’8 settembre 2022, giorno precedente ad una (ennesima) tentata rapina: alcune immagini hanno consentito ai poliziotti di accertare la presenza di armi all’interno del nascondiglio utilizzato dai rapinatori. Sono così state disposte dalla Procura una serie di perquisizioni personali e locali nei confronti di tutti gli indagati. Perquisizioni eseguite la mattina del 22 settembre 2022 che hanno consentito di trovare numerosi beni riconducibili alle rapine, in particolare un fucile a pompa con matricola abrasa e calcio tagliato perfettamente compatibile con quello utilizzato nella rapina ai danni della Banca di Credito Cooperativo di Reschigliano, uno scooter Piaggio provento di furto, in origine bianco ma con carenatura interamente cambiata di colore con l’applicazione di nastro adesivo di colore blu e con sovrapposta una targa contraffatta, quindi perfettamente corrispondente a quello utilizzato nella rapina all’Ufficio Postale di Via Vigonovese. E ancora sono stati trovati e sequestrali caschi da motociclista corrispondenti a quelli utilizzati sempre nella rapina all’Ufficio Postale, giacche con cappuccio e alcune riproduzioni in cartone di targhe per motocicli e auto.
La perquisizione nei confronti del 64enne è stata eseguita anche nel suo domicilio, dove sono stati trovati calzature sportive ed altro materiale, fra cui la 16.000 euro circa in contanti avvolta in carta da giornali e, in prossimità dell’argine di un canale, celata sono un sasso la pistola sottratta nel corso della rapina alla Banca.
E’ stata anche trovata una Volkswagen Polo provento di furto e usata in occasione dell’ennesima rapina (tentata) che si erano preparati a compiere il 9 settembre 2022, a Piove di Sacco, ancora una volta armati di pistola, ai danni di un furgone portavalori della Fidelitas, che però non sono riusciti a portare a termine.
I complici, almeno due persone, sono stati arrestati in passato.