Omicidio lungo il Bacchiglione: 20 coltellate per uccidere VIDEO
20 coltellate al petto, al collo e alla schiena, un brutale agguato sul lungargine Boschetto, una trappola feroce, mortale, probabilmente ad opera di più mani.
20 ferite d’arma da taglio, violente, dritte ai punti vitali, con l’intento di uccidere. Solo in un secondo momento il corpo del tunisino, già senza vita, è stato gettato nel Bacchiglione. Puliti infatti i suoi polmoni, non c’era acqua, ha determinato l’autopsia sul corpo del 39enne magrebino trovato domenica scorsa intorno a mezzogiorno lungo la riva del fiume a Brusegana.
Il medico legale analizzerà ora nel dettaglio ciascuna ferita per confermare che siano state inferte da più lame e quindi da più aggressori. Entro 90 giorni i risultati definitivi anche dell’esame tossicologico.
Il nordafricano ha cercato di difendersi, lo dimostrano le ferite agli avambracci e alle mani, ma la furia omicida di cui è stato vittima era evidentemente troppa.
Una volta ammazzato è stato gettato nel Bacchiglione, probabilmente nella speranza di sbarazzarsi del corpo, che invece è rimasto impigliato tra i rovi, rimanendo a galla, vicinissimo al luogo dell’omicidio, quel lungargine Buschetto, sotto al cavalcavia della tangenziale.
Gli investigatori della Squadra Mobile stanno analizzando il suo telefono cellulare, ritrovato vicino a lui a caccia di indizi sui suoi ultimi contatti, su con chi si fosse incontrato.
Indagini aperte nel mondo dello spaccio essendo il tunisino, in Italia da diversi anni, persona già nota alle forze dell’ordine, fermata più volte sotto diversi alias, noto spacciatore. Ecco le ipotesi di uno sgarro a qualche fornitore, oppure il tentativo di sottrarre la piazza ad altri rivali.
In ogni caso la risposta è stata la più micidiale: ammazzato con ferocia e quello volevano fare i suoi assassini. Nelle sue tasche ancora il portafoglio intatto con 150 euro.