Cronaca di Redazione , 02/03/2023 5:48

Massacro di San Martino di Lupari, è morto anche Giorgio Miatello

Omicidio a San Martino di Lupari
Omicidio a San Martino di Lupari

Giorgio Miatello è morto a 89 anni nella casa di riposo di Camposampiero in cui era ricoverato. Era sopravvissuto all’aggressione, per mano della figlia Diletta, costata la vita a sua moglie.
L’anziano è morto nel pomeriggio di martedì 28 febbraio. Era l’unico testimone che poteva raccontare cosa fosse successo tra il 26 e il 27 dicembre scorso all’interno della casa di via Galilei a San Martino di Lupari in cui viveva con la moglie Maria Angela Sarto, 84 anni, che ha perso la vita. L’unica sospettata per il massacro è la figlia maggiore Diletta di 51 anni, ex agente della polizia locale di Asolo, che attualmente si trova nel carcere femminile di Montorio a Verona.  E’ accusata di omicidio e tentato omicidio volontario, aggravati dal vincolo di parentela. In seguito alla morte del padre la sua posizione però potrebbe aggravarsi.

A trovare la madre morta e il padre in fin di vita la sorella minore che da subito ha accusato Diletta. Quest’ultima da qualche anno era tornata a vivere con i genitori. Vicini di casa, amici, conoscenti riferiscono che spesso genitori e figlia litigavano, soprattutto per i soldi. La donna si era anche separata da qualche tempo e il figlio era stato affidato al padre.

 Giorgio Miatello, nonostante le gravissime ferite riportate al volto e al cranio, probabilmente inferte con dei frammenti di un piatto o di un vaso,era riuscito ad essere soccorso dal personale medico aggrappato alla vita. Dopo un lungo ricovero in terapia intensiva era stato dimesso il 31 gennaio scorso ma con forti problemi di salute. Era stato infatti trasferito in una struttura privata di riabilitazione a Camposampiero.

Il pm Marco Brusegan, titolare del fascicolo di indagine, ha sempre ritenuto fondamentale la testimonianza dell’89enne. Per oggi era infatti previsto l’inizio dell’incidente probatorio per chiudere il cerchio intorno alla presunta responsabilità penale di Diletta Miatello, ma il teste-chiave è morto. Fino a prima non era stato possibile visto il suo precario stato di salute. Bisognerà ora capire se il suo decesso è conseguenza delle ferite subite durante l’aggressione della figlia oppure sia dipeso da altri problemi estranei a quanto successo due mesi fa. In questi giorni il medico legale Rafi El Mazloum svolgerà l’autopsia sul corpo dell’uomo.

Va ricordato che Diletta Miatello è stata arrestata in una stanza di un hotel a Romano d’Ezzelino, nel Vicentino dopo che per tutto il giorno del 27 dicembre era stato impossibile rintracciarla telefonicamente. 
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti la donna ha aggredito la madre e il padre tra le 20 del 26 dicembre e le 8 del giorno seguente. Avrebbe prima colpito a morte la madre, trovata al primo piano in un lago di sangue avvolta nel piumone, e poi il padre che era nel salotto di casa. Per farlo avrebbe usato dei soprammobili presenti in casa. Nella mattinata del 27 dicembre ha poi allontanato con una scusa la domestica che aiutava nelle faccende di casa i due anziani coniugi per poi salire in auto e allontanarsi. 
A scoprire il massacro è stata la figlia più giovane, corsa a casa dei genitori dopo che non le avevano risposto per tutta la mattina.