Cronaca di Redazione , 14/02/2023 6:16

Legacoop Veneto, il nuovo presidente è Devis Rizzo: Parole chiave rappresentanza e crescita

Devis Rizzo
Devis Rizzo

Esce pesantemente colpita da questi ultimi difficili anni anche la cooperazione associata a Legacoop Veneto, come d’altra parte l’intero mondo imprenditoriale, ma dimostrando comunque una sorprendente capacità di tenuta. Una rete numerosa e composita che oggi conta 365 cooperative, attive nei diversi settori. Un pezzo importante di economia e occupazione del Veneto, di know how e valore competitivo del territorio. Imprese che nel loro insieme realizzano un valore della produzione superiore a 2,5 miliardi di euro, contano oggi quasi 400mila soci e occupano, complessivamente, oltre 31mila addetti

Sta qui la sintesi di quanto emerso dai numeri presentati da Legacoop Veneto, riunita a Galzignano Terme per il suo 12° congresso regionale.Presenti oltre 250 delegati e delegate delle cooperative, chiamati ad eleggere la Direzione regionale che ha indicato in Devis Rizzo il nuovo presidente regionale, alla guida dell’associazione per il prossimo quadriennio. 

Nonostante la congiuntura complessa e a dir poco faticosa di questi ultimi anni, buone le performance anzitutto delle coop industriali (oltre il 42% del numero complessivo delle associate): in primis del manifatturiero che dall’ultimo congresso, 2019, vede aumentare del 72,9% il suo valore produzione, e può contare oggi anche sui risultati delle virtuose esperienze dei workers buyout accompagnate dall’associazione, arrivate a nove. Ma crescono anche il settore del sociale e sociosanitario (ben il 34% del totale imprese) registrando un incremento sia in termini di valore della produzione (+22,0%) che in termini di numero soci e di addetti (+21,8% per entrambi), nonché le coop di consumo (dalla grande distribuzione al modello innovativo delle comunità energetiche) con un incremento del 21,3% del valore della produzione rispetto al 2019. E ancora, leggero andamento negativo purtroppo per i valori dell’agroalimentare e di cultura e turismo; in evidente crisi sistemica si conferma infine il settore della filiera delle costruzioni, con un calo del 50,9% del suo valore della produzione negli ultimi quattro anni.

"Sono stati anni tremendi e complicati da gestire – ha ricordato Adriano Rizzi nel suo intervento di fine mandato come presidente uscente di Legacoop Veneto, in carica dal 2013 –. Anni che ci hanno chiesto di mettere in stand by il nostro ambizioso piano di sviluppo lanciato nello scorso congresso del 2019, come organizzazione e come sistema di imprese. Diverse sono diventate, all’improvviso, le priorità e spesso si è trattato di emergenze a cui far fronte in tempi stretti e per le quali immaginare soluzioni nuove, per noi come per le cooperative». «In tante si sono caricate sulle spalle il peso e la responsabilità di continuare e gestire servizi essenziali, come il settore sociale: un pezzo di welfare imprescindibile per le persone e le famiglie – ha continuato –. Altre, come quelle del turismo e della cultura, hanno pagato il più duro prezzo della pandemia. E poi più recentemente è arrivata la guerra, e ancora i rincari energetici che hanno colpito tutte, indistintamente, ma in primis le coop industriali. Criticità inattese e mai conosciute prima, verso le quali ci siamo tutti ritrovati con le armi spuntate. Eppure il mondo coop associato a Legacoop ha saputo comunque tenere, pur con la disomogeneità nota tra settori che ha riguardato anche le altre imprese. Tenuta nel fatturato complessivo, nell’occupazione, come nel numero di soci e di coop aderenti. Crediamo che una promessa su tutte sia stata mantenuta – ha aggiunto ancora Rizzi –: quella di aver svolto il nostro ruolo per il territorio, contribuendo a fare buona impresa e a generare economia e lavoro, avviando anche esperienze virtuose e innovative, e al contempo promuovendo un modello di economia e di sviluppo sostenibili e inclusivi».

Oltre a sottolineare la continuità di mandato, Rizzo ha condiviso con l’Assemblea le nuove traiettorie per Legacoop Veneto e per le sue coop. “Dopo la fase in cui molte energie dell’organizzazione sono state concentrate a potenziare il sistema di servizi da offrire alle imprese, oggi serve tornare a rafforzare la “rappresentanza” – ha annunciato in particolare il neoeletto Devis Rizzo –. Perché alle cooperative è necessario il nostro ruolo di intermediazione con i diversi stakeholder, istituzionali, economici, sociali, tanto più nel processo impetuoso di disintermediazione politica e sociale a cui assistiamo. E per far ciò dobbiamo continuare ad essere soggetto che sta dentro alle dinamiche e alle politiche del territorio. Ancor più dopo un periodo in cui le diverse crisi ci hanno costretto, pancia a terra, a lavorare sul fronte della difesa. Ora è tempo anche di rilanciare il nostro pezzo di imprenditorialità, fedeli alla nostra visione cooperativistica. Dunque “crescita” è la seconda parola chiave di questo nuovo mandato – ha proseguito –: crescita nel numero di coop associate come nel volume di affari. Serve per questo, come organizzazione e come imprese, essere più consapevoli dell’epoca che stiamo vivendo e del preciso modello di impresa che rappresentiamo: non siamo una riserva indiana, siamo semplicemente differenti. Siamo economia e lavoro, e dobbiamo sempre più misurarci col mondo esterno, essere aperti e lasciarci contaminare”.