Incidente di Giordano Sanginiti, 'congelata' la consulenza tecnica
Il Pubblico Ministero Andrea Girlando, titolare del del procedimento penale sul tragico incidente costato la vita il 4 febbraio al ventunenne di Mirano Giordano Sanginiti, avrebbe dovuto affidare al dott. ing. Luigi Cipriani di Verona una consulenza tecnica cinematica per accertare la dinamica, le cause e tutte le responsabilità del tragico sinistro, con particolare riferimento alle condizioni di dissesto della strada dov’è accaduto, la Regionale 308, la “nuova” strada del Santo, al confine tra i comuni di Cadoneghe e Campodarsego e alla segnaletica di pericolo al riguardo: com’è tristemente noto, il giovane ha perso il controllo della sua moto Guzzi a causa di una buca, peraltro non (adeguatamente) segnalata, rovinando contro il guardrail e sull’asfalto e decedendo praticamente sul colpo. Infatti il Sostituto Procuratore, anche come atto dovuto per consentire loro di nominare eventuali periti di parte per gli accertamenti tecnici non ripetibili, ha iscritto nel registro degli indagati due funzionari di Veneto Strade, l’ente gestore dell’arteria “incriminata”, gli ingegneri A. B., 37 anni, di Zelarino (Ve), responsabile della manutenzione delle strade Regionali e Statali per le province di Padova e Vicenza, e I. Z., 60 anni, di San Donà di Piave (Ve), anche lui dirigente responsabile del settore Manutenzione, presso la direzione di Mestre di Veneto Strade.
Il loro legale, l’avv. Marco Vassallo, del foro di Venezia, tuttavia, prima ancora che il Pm leggesse i quesiti della consulenza tecnica, ha anticipato che presenterà richiesta di incidente probatorio: l’accertamento tecnico si svolgerebbe comunque ma con un’altra forma giuridico-processuale, sarà direttamente il Gip, se accoglierà l’istanza, a disporlo e conferirlo e il risultato dell’accertamento diventerebbe atto di prova a tutti gli effetti del dibattimento, e non (solo) atto di parte, nello specifico della pubblica accusa.
Il magistrato ha quindi sospeso il conferimento dell’incarico e inoltrerà la richiesta al giudice per la sua decisione. L’avv. Davide Ferraretto del Foro di Padova, che assiste la famiglia della vittima, da parte sua, ha già preannunciato che, in caso di incidente probatorio, confermerà la nomina a consulente tecnico di parte all’ing. Pierluigi Zamuner, messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui, attraverso l’area manager Veneto Riccardo Vizzi, si sono rivolti i congiunti del giovane per essere supportati, unitamente al loro penalista.
La famiglia e Studio3A, nel ringraziare la Procura per l’estrema attenzione con cui sta seguendo il caso, confidano comunque che l’accertamento tecnico, in una forma o in un'altra, venga espletato, al più presto e con lo stato dei luoghi inalterato, certi delle proprie ragioni: lo stato di dissesto della Regionale 308 è sotto gli occhi di tutti, la caduta del ventunenne a causa di una buca è stata confermata anche da un testimone accreditato, e i video girati l’indomani dell’incidente dai genitori, e puntualmente trasmessi all’autorità inquirente, oltre alle condizioni disastrose dell’asfalto, attestano come per chilometri non vi fossero segnali di avvertimento del “pericolo avvallamenti”, se non quello collocato, con preavviso zero, a ridosso del punto in cui Giordano è caduto.
Quello apparso pochi giorni dopo in prossimità del bivio per Bragni-Bagnoli è stato chiaramente aggiunto dopo, peraltro lo stesso Amministratore delegato di Veneto Strade, ing. Silvano Vernizzi, ha ammesso che, su richiesta della Polizia Stradale di Padova, la segnaletica è stata integrata. Se poi quella preesistente fosse sufficiente, come sostiene l’Azienda, sarà uno degli elementi che dovrà sicuramente valutare il perito incaricato.