Un posto fisso di polizia nella problematica piazza Gasparotto.

Debutterà a metà gennaio il presidio con 11 poliziotti di quartiere che si alterneranno dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 20, in una postazione fissa, negli uffici comunali, gli stessi che ospitano i servizi sociali, lì in piazzetta.

Un esperimento pilota di sicurezza integrata, pensato dal sindaco, attuato con il questore, che potrà essere d’esempio anche per altre realtà.

Non stiamo militarizzando una piazza, spiegano, mettiamo in campo l’aiuto del poliziotto di quartiere, affiancato a quello dei servizi sociali che restano riferimento per le situazioni di bisogno e a quello delle associazioni in prima linea a rivitalizzare la zona in difficoltà con attività culturali e sociali.

Un esempio di collaborazione e di polizia di prossimità.

Perchè i blitz non servono se non vengono accompagnati da altro, spiega il questore Antonio Sbordone.

In piazza Gasparotto non è un problema solo di spaccio, degrado o criminalità, ma anzitutto di marginalità, debolezza, che va affrontato dunque con un progetto di sicurezza integrata.

“Prossimi alle fragilità”, il titolo di quest’operazione, suggerito dal prefetto, Raffaele Grassi.