Nuove sale operatorie ibride in Azienda Ospedaliera, Zaia: Uniche in Italia VIDEO
“Oggi inauguriamo queste tecnologie, uniche in Italia. Come Regione investiamo ogni anno più di 9 miliardi di euro in sanità. Negli ultimi 10 anni c’è stato un cambiamento epocale nella sanità del Veneto. Nuove tecnologie e human power, assieme, continuano ad essere l’anima del nostro modello sanitario. Da sempre abbiamo creduto fino in fondo nell’innovazione tecnologica con una spesa specifica di 70 milioni ogni anno. In essa c’è il futuro e il continuo progresso per il bene del paziente ma ci serve anche la genialità e la capacità dei professionisti che, anche nel mondo digitale, rimangono la più grande risorsa”.
Queste le parole del Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, che oggi ha inaugurato le nuove Sale operatorie ibride ad alta intensità dell’Azienda Università Ospedale di Padova. L’intervento – dell’investimento complessivo di 12 milioni di euro – riguarda il lato ovest del piano rialzato del Policlinico dove, oltre ai due nuovi ambienti chirurgici di ultima generazione sono stati ricavati locali tecnici a servizio delle apparecchiature radiologiche, altri di alloggiamento TAC e una sala di controllo. Si tratta dell’intervento più significativo nell’ambito del finanziamento regionale di 50 milioni di euro complessivi, erogato per eseguire diversi interventi strutturali, tecnologici e di sicurezza all’interno del complesso aziendale.
Il costo complessivo dell’opera inaugurata è così suddiviso: lavori sale ibride, € 3.564.000; attrezzature sale ibride, € 8.359.596. L’investimento gode di un finanziamento della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo per 2.488.675 euro.
La moderna configurazione dell’area chirurgica realizzata è la prima in Italia e uno delle prime sia in Europa sia a livello mondiale: il sistema prevede l’integrazione di 2 angiografi ed una TAC a servizio di due sale operatorie oltre a tutte le apparecchiature a corredo (sistemi di anestesia, stazioni di monitoraggio, ventilatori, ecografi, e altri servizi).
L’esigenza della realizzazione di due sale ibride ad utilizzo prevalentemente vascolare e cardiochirurgico – le cui specificità sono la diagnostica integrata e chirurgia mininvasiva – nasce con l’obiettivo di garantire una risposta efficace, efficiente e tempestiva alle esigenze cliniche e assistenziali, mediante l’attuazione di una piastra operatoria di ultima generazione. In particolare le nuove attrezzature che corredano le sale sono mirate a una maggiore e più estesa protezione del paziente e la più elevata efficienza nell’acquisizione di dati diagnostici. II nuovo ambiente possiede un elevato grado di integrazione tecnologica e clinica per permettere agli operatori di affrontare i casi più complessi con maggiori garanzie, in modo tale da poter eseguire procedure innovative mininvasive in sicurezza, con la finalità della maggior efficacia clinica e del minor impatto sul paziente, in termini di riduzione delle complicanze e dei tempi di recupero post-operatorio.
La sala ibrida così come è stata realizzata permette l’effettuazione di procedure chirurgiche vascolari e/o cardiochirurgiche complesse, utilizzando tecniche definite, appunto, “ibride” (chirurgia open + chirurgia endovascolare), consentendo in urgenza ed emergenza tutti gli accertamenti diagnostici pre operatori necessari, il monitoraggio pre-operatorio ed il controllo post-procedurale finale, con indubbi vantaggi soprattutto per i casi più critici. Evitando inutili ricoveri ed eventuali nuove procedure.