Premio Galileo, la XVI edizione va a Benjamín Labatut: ecco chi è il vincitore
Benjamín Labatut con 'Quando abbiamo smesso di capire il mondo' (Adelphi) ha vinto la XVI edizione del Premio Galileo per la divulgazione scientifica, a Padova. Nato a Rotterdam, nei Paesi Bassi nel 1980, cresciuto a L'Aia, Buenos Aires e Lima, prima di stabilirsi a Santiago del Cile a 14 anni, Labatut con questo libro, tradotto in decine di lingue, ha ottenuto il successo internazionale nel 2021. Uscito in Italia nella traduzione di Lisa Topi, 'Quando abbiamo smesso di capire il mondo' è un meraviglioso intrico di racconti e lo scrittore lascia al lettore la scelta di quale filo tirare e se seguirlo fino alle estreme conseguenze. C'è chi si indispettisce, come l'alchimista che all'inizio del Settecento, infierendo sulle sue cavie, crea per caso il primo colore sintetico, lo chiama "blu di Prussia" e si lascia subito alle spalle quell'incidente di percorso, rimettendosi alla ricerca dell'elisir. C'è chi si esalta, come un brillante chimico al servizio del Kaiser, Fritz Haber, quando a Ypres constata che i nemici non hanno difese contro il composto di cui ha riempito le bombole; o quando intuisce che dal cianuro di idrogeno estratto dal blu di Prussia si può ottenere un pesticida portentoso, lo Zyklon. E c'è invece chi si rende conto, come il giovane Heisenberg durante la sua tormentosa convalescenza a Helgoland, che probabilmente il traguardo è proprio questo: smettere di capire il mondo come lo si è capito fino a quel momento e avventurarsi verso una forma di comprensione assolutamente nuova. Per quanto terrore possa, a tratti, ispirare. È la via che ha preferito Benjamín Labatut in questo singolarissimo e appassionante libro, ricostruendo alcune scene che hanno deciso la nascita della scienza moderna.