Cronaca di Redazione , 07/10/2022 10:29

Prostituzione e sfruttamento del lavoro in un centro massaggi. 4 denunce VIDEO

Guardia di Finanza

I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Padova hanno eseguito un controllo in un centro massaggi in provincia di Padova gestito da una donna di origine cinese, per verificare la regolarità della posizione delle lavoratrici e dell’attività esercitata. Il blitz dei Baschi Verdi del Gruppo di Padova è scattato perché gli stessi avevano notato un sospetto e continuo afflusso di avventori e, per questo, avevano avviati controlli mirati che avevano portato alla scoperta di numerosi annunci pubblicizzati su siti di incontri per adulti, con foto di giovani ragazze in pose volte ad attirare i potenziali avventori e, soprattutto, diverse recensioni dei clienti che non lasciavano dubbi sul fatto che all'interno del centro benessere si svolgesse una attività di meretricio. 
Alla luce di questi controlli preliminari, è stato pianificato l'intervento, insieme a dipendenti del servizio di prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro e del servizio igiene e sanità pubblica dell'Ulss 6 Euganea nonché con operatori specializzati antitratta della Regione Veneto.  Durante le prime fasi di accesso sono state trovate 5 donne cinesi e la responsabile dell'attività, sempre cinese, tra cui 2 ragazze intente a prostituirsi in stanze separate. La successiva perquisizione ha permesso di riscontrare la commistione tra i luoghi di lavoro con quelli di dimora, trovati in condizioni di degrado per carenze igieniche e impianti non a norma. Nei locali erano state installate delle telecamere di videosorveglianza per sottoporre a controllo visivo le lavoratrici, costrette a lavorare durante l'intera giornata e a consegnare le somme incassate alla donna ritenuta conduttrice dell'attività illecita. Le massaggiatrici inoltre non erano regolarmente assunte e l'attività dichiarata, formalmente amministrata da una donna italiana, era di fatto svolta senza alcuna autorizzazione. 
Infine due delle lavoratrici sono risultate irregolari sul territorio italiano: una delle due era anche sprovvista di passaporto. Sono tutt'ora in corso approfondimenti finalizzati al recupero a tassazione dei proventi sottratti al pagamento delle imposte. 
I Finanzieri, fermo restando che la colpevolezza in relazione alla vicenda in esame sarà definitivamente accertata solo ove venga pronunciata sentenza irrevocabile di condanna, i Finanzieri hanno denunciato alla locale autorità giudiziaria la responsabile del centro e la rappresentante legale della società per i reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e sfruttamento del lavoro e della prostituzione. Le due donne irregolari sono infine state deferite per il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. 

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