Faida tra 'trapper', Baby Touché: Io sequestrato? Solo pubblicità
"Siamo in normali rapporti. Con lo stesso abbiamo inscenato una finta faida fra di noi per fare spettacolo e per farci pubblicità". Così a verbale Mohamed Amine Amagour, in arte Baby Touché, ha negato davanti agli investigatori di essere stato sequestrato e picchiato il 9 giugno scorso dal gruppo del 'rivale' Simba La Rue, finito in carcere oggi assieme ad altri 8 della sua "banda".
"I video che sono stati pubblicati da me e da quelli che erano in macchina con me su Instagram - ha aggiunto il giovane - sono stati realizzati da me e dagli stessi ragazzi con cui ero in compagnia mentre eravamo a Milano. Preciso di aver incontrato Simba La Rue a Milano poco prima e nello stesso luogo da dove sono partito per venire a Calolziocorte (...) Ribadisco di non essere stato mai in pericolo e di non essere stato costretto da nessuno a fare alcunché contro la mia volontà".
Per il gip di Milano Guido Salvini è "evidente che le menzogne riferite da Baby Touché siano finalizzate a non fare emergere l'esistenza di una faida tra le due bande nell'ambito della quale lui stesso è coinvolto per la commissione di gravi fatti di sangue". Una faida basata anche su un "meccanismo pubblicitario costruito intorno ai comportamenti e alle azioni delle bande, attraverso le canzoni, i video e i social network" che "punta all'imitazione e alla glorificazione delle azioni delittuose moltiplicando gli effetti pericolosi".