Maxi investimento da quasi 3 milioni di euro dello Iov che nella sua costola distaccata all’ospedale di Schiavonia inaugura un nuovo macchinario per i pazienti oncologici. Grandi e piccoli, malati di vari tipi di tumore. 

Il bunker radioterapico – si chiama proprio così – mira super preciso al bersaglio, salvando i tessuti sani attorno al tumore e limitando gli effetti collaterali a lungo termine connessi alla radioterapia.

Presente anche Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità.

Il macchinario è già operativo, mentre in sala d’attesa per le cure ci sono anche pazienti di pochi mesi. Le terapie possibili grazie a questa macchina che gira attorno al paziente solitamente steso supino – se non collaborante viene sedato – è molto più efficace della classica radioterapia perché dimezza il ciclo di sedute. Questo migliorerà la qualità di vita del malato e taglierà le liste d’attesa. “La prossima frontiera sarà la radiochirurgia”, spiega Patrizia Benini, direttore generale dell’Istituto Oncologico Veneto.

Giovanni Scarzello, direttore Unità operativa complessa Radioterapia, aggiunge: “Oltre alla cura radioterapica questa macchina fa anche delle Tac trasmesse immediatamente”.

Con questo sono tre gli acceleratori in dote allo Iov, pronti ad ottimizzare i risultati sul fronte della lotta ai tumori.