Cronaca di Morena Trolese , 01/03/2022 13:45

I 63 orfani ucraini sono arrivati a Rubano. Ad accoglierli una famiglia allargata VIDEO

Gli orfani di Leopoli sono arrivati a destinazione

Attesi è dire poco. Quando i due pullman Cavinato varcano l’ingresso del seminario minore di Rubano, attraversando il viale di pini marittimi illuminato dal sole e finalmente arrivano a destinazione, all’ombra di due alberi di ulivo, cala la tensione. E gli orfani ucraini possono dirsi in salvo. Il viaggio di 63 ragazzini dai 7 ai 17 anni, maschi e femmine, è iniziato sabato notte quando due bambine che trascorrono l’estate sui colli per ripulirsi dalle radiazioni hanno chiamato la “mamma” italiana che le ospita per dirle “vienici a prendere”. Da lì non uno ma due orfanotrofi ha proposto all’associazione di farsi carico di tutti i minori. Inizia così la storia di questi bambini e ragazzi di Leopoli, sfiorati dalle bombe. 

Ad accogliere loro e due loro insegnanti anche il vescovo di Padova che ha risposto alla richiesta di aiuto dell’associazione onlus di Teolo Lisolachenonc’è per ospitare il gruppo al seminario dove oggi studiano per diventare preti 10 adolescenti

Monsignor Claudio Cipolla, vescovo di Padova, commenta: “Anzitutto ho risposto da cittadino, visto che avevamo la possibilità di accoglierli, non ci abbiamo pensato troppo a dire sì”.

Dopo 10 giorni di quarantena, studieranno italiano, faranno sport e poi andranno a scuola, la diocesi li ospiterà finché ce ne sarà bisogno, poi si spera nell’adozione per chi di loro non ha più una famiglia d’origine. 

Don Raffaele Gobbi, rettore del seminario minore di Rubano, spiega: “Faremo in modo che la loro quotidianità sia scandita e serena, faremo il possibile perché oltre che accolti siano integrati. Dopo la quarantena – conclude – li porteremo a visitare Padova”.

I minori stanno fisicamente bene ma il loro animo è straziato. Molti silenzi, un lungo sonno riparatore li ha sopraffatti a bordo mentre i pullman proseguivano di tappa in tappa e gli adulti pensavano ai loro documenti. Tanti avevano solo il certificato di nascita.

Qui troveranno una famiglia allargata. Sabrina Doni, sindaco di Rubano, è rimasta impressionata da quella che ha definito “un’ondata travolgente e immediata di affetto”.

E’ stremato ma felice il presidente dell’associazione Paolo Giurisato che non ci ha pensato un attimo e sabato sera è partito con 5 autisti e due pullman vuoti alla volta di Cracovia. Ha negli occhi le decine di chilometri di mamme a piedi coi loro bambini al confine tra Ucraina e Polonia 

Stefania Barbieri, referente sanitario onlus Lisolachenonc’è: tutto è partito da lei, medico anestesista. Racconta delle mamme che aspettano di essere salvate coi loro bambini, “andateli a prendere e poi le carte si fanno”, sussurra in un accorato appello.