Cronaca di Redazione , 04/01/2022 7:33

Una statua di donna in Prato Della Valle, il 'caso' arriva sul Guardian: Il dibattito è acceso

Mercato in Prato della Valle
Mercato in Prato della Valle

L’idea intanto è arrivata oltremanica: ne sta parlando persino il Guardian. E c’è da scommetterci che presto, molto presto, arriverà al di là dell’Oceano. Una statua di una donna in Prato della Valle: accanto a Savonarola e Galilei, Tito Livio e Mantegna, Petrarca e Tasso. Un contributo alla parità di genere anche in chiave architettonica che è venuto ad Anna Piva, padovana, e che in città ha acceso un dibattito sull’opportunità di modificare non solo l’estetica di quella che viene ritenuta la piazza più grande d’Europa

LA PRIMA LAUREATA AL MONDO Elena Lucrezia Corner Piscopia (col cognome italianizzato spesso in Cornaro) è stata un’erudita italiana, e viene ricordata come la prima donna laureata al mondo: ha ottenuto la laurea in filosofia all’Università di Padova nel 1678. Sepolta a Santa Giustina, la prima dottoressa della storia una sua statua ce l’ha già. a Palazzo Bo. I consiglieri comunali di maggioranza Simone Pillitteri (Giordani Sindaco) e Margherita Colonnello (Partito Democratico-Giordani Sindaco) hanno presentato una mozione che sarà affrontata entro gennaio. “Non è la prima volta che si discute di questo tema e siamo ben felici che la città ricominci a parlarne – spiega Colonnello – la rettrice dell’università Daniela Mapelli e il Soprintendente ai beni culturali hanno dato incoraggianti segnali di apertura e noi speriamo si arrivi a una discussione che coinvolga tutta la città”. Colonnello parte da un principio: “Dobbiamo ricordare che le nostre piazze appartengono sì alla nostra storia, ma appartengono prima di tutto alla comunità. Quello che vogliamo fare è proprio il contrario della Cancel Culture che tutti criticano: in Prato della Valle, dal lato di via Roma, ci sono due piedistalli vuoti che appartenevano a due dogi, vennero abbattuti dall’esercito napoleonico che distrusse quelle due e altre statue di dogi”. 

SE CI SONO POSTI VUOTI… I promotori dell’iniziativa vorrebbero “che al posto di in piedistallo vuoto ci fosse una donna che per noi rappresenta moltissimo e sarebbe importante che fosse Elena Corner perché quest’anno si festeggiano gli 800 anni dell’università: Sarebbe un tributo alla conoscenza. Detto questo – aggiunge Colonnello – ci rimettiamo al Soprintendente per i modi e i tempi di realizzazione, nonché agli uffici tecnici comunali”. Concetti che trovano concorde anche Mapelli, prima donna a ricoprire l’incarico di rettrice dopo otto secoli di vita dell’ateneo patavino. “Il vero tema – osserva – è che, non solo a Padova, ma in tutta Italia, anche i nomi delle vie e delle piazze rispecchiano una cultura che appartiene al passato. E’ importante che la storia cominci a cambiare”. 

“THE PROPOSAL IMMEDIATELY SPARKED DEBATE” Scrive sulle sue colonne il Guardian che questa proposta ha immediatamente acceso il dibattito. La pubblicazione londinese ha così raccolto nell’articolo dedicato alla storia padovana pareri favorevoli e contrari. Federica Arcoraci, storica dell’arte e attivista di Mi Riconosci, chiede di creare un progetto che tenga conto delle necessità attuali, e quindi l’inserimento di una statua di donna oltre alle 78 maschili già presenti. C’è però anche il pensiero del prof. Carlo Fumian, che sostiene come spostare monumenti come se fossero Lego sia pericoloso e poco intelligente. La miccia è accesa: in attesa della mozione la città si interroga, su una proposta che sta raccogliendo interesse internazionale.