Cronaca di Redazione , 19/11/2021 8:32

Esposizione da radon nell'ex base: Serve screening sanitario sul personale in congedo

Il Primo Roc del Monte Venda
Monte Venda, l'ex base militare

“La Regione effettui uno screening sanitario sul personale in congedo dell’ex base militare, come chiesto anche dal Comitato Vittime del Monte Venda che da un anno cerca di incontrare l’assessore alla Sanità per confrontarsi sulle conseguenze legate all’esposizione da radon. È uno strumento fondamentale di prevenzione per salvare vite”. Questo il sollecito che arriva dalla vice capogruppo del Partito Democratico a Palazzo Ferro Fini Vanessa Camani, contenuto in un’interrogazione a risposta immediata sul ‘bunker’ dei Colli Euganei.

“BISOGNA FARE LUCE” “I militari ora in congedo per anni sono stati esposti, durante l’esercizio della loro funzione, a sostanze nocive alla salute. Ci sono diverse iniziative in corso, sia di natura politica che giudiziaria, finalizzate a portare giustizia su questa vicenda. Ma c’è una necessità urgente a cui la Regione non può sottrarsi. Sappiamo, infatti, per certo, che ci sono tra i militari che hanno prestato servizio al Venda numerosi malati gravi e decine di decessi a causa della prolungata esposizione al gas radon e all’amianto. È un dato di fatto, indipendentemente dalle responsabilità penali. Nel 2017 anche la Commissione parlamentare di inchiesta sull’uranio impoverito aveva certificato i pericoli connessi alla presenza del gas radon, altamente cancerogeno. Perciò – sottolinea – la sorveglianza epidemiologica su tutto il personale in congedo, civile e militare, così come l’assistenza sanitaria sono indispensabili: permetterebbero di evidenziare i fattori di rischio relativi ad una specifica patologia e di individuare i segnali precoci di una eventuale malattia. Il Comitato ‘Vittime del Monte Venda’ da anni si occupa di tutelare i militari e le loro famiglie, anche chiedendo la collaborazione della Regione per attivare il necessario screening sanitario. Ma su questo, nonostante sia materia di sua competenza, la Regione non ha mai dato risposte. Sono persone che hanno servito il nostro Paese con onore in un contesto difficilissimo. Oggi meritano la maggior cura e tutela possibile. E la Regione deve fare la sua parte”.