Parla il papà di David: Non sono un uomo cattivo. Voglio solo stare con mio figlio

“Per tre anni non l’ho sentito, non avevo sue notizie. E’ per questo che ho deciso di compiere questo gesto, volevo vede e crescere mio figlio. Il bambino mi ha riconosciuto subito, non ha pianto, e in soli due giorni mi ama di nuovo. Ha detto che gli sono mancato tanto, non potete giudicarmi perché amo il mio bambino e non l’ho lasciato, sono padre e voglio crescerlo”.
Sono le parole scritte in un post su facebook da Bogdan Hristache, 31 anni romeno, padre di David, il bimbo di 5 anni rapito nella mattinata del 5 ottobre in zona San Lazzaro. Il padre, assieme a tre complici, ha raggiunto il piccolo che con la mamma, Alexandra Moraru di 25 anni, stava andando a scuola. E’ sceso da un furgone nero, l’ha preso e poi ha iniziato la sua fuga.
Fuga durata poco più di due giorni, 60 ore: David e il padre sono stati trovati alle 20 del 7 ottobre dalla polizia romena su un treno in una località di confine tra Ungheria e Romania, a Curtici, importante nodo ferroviario di transito dei treni internazionali. Al momento il bambino è sotto protezione del giudice minorile, mentre Bogdan Hristache è in attesa di eventuali provvedimenti della polizia rumena operante. Mamma Alexandra si prepara ad andarlo a prendere e si dice disposta a tutto pur di riprendere le loro vite con serenità. Anche a perdonare l’ex marito per quanto fatto.
Il 31enne, raggiunto dal ‘mattino di Padova’ ha poi spiegato la sua versione dei fatti: “Merito di andare in prigione? Perché amo mio figlio? Lui ama me. Non si è spaventato per niente; mi ha riconosciuto subito. Con me sta bene e si vede chiaramente dai video che ho fatto quanto sia felice. Dice che sua madre lo ha costretto a non parlare più di me. Mi ha detto che gli mancavo molto. Ripeto, sono suo padre e con lui sono sempre stato molto premuroso. Alexandra è scappata dalla Romania con il bambino e l’ha portato in Italia, non è vero che ha provato a riappacificare la situazione. In Italia si parla di me come criminale, uomo violento, ma sono un onesto lavoratore, faccio il commerciante, lavoro con lo Stato italiano e mi occupo di importare ceramiche da centinaia di migliaia di euro”.
Insomma quella di Bogdan Hristache è una realtà diversa rispetto a quella raccontata dalla ex compagna e da sua madre.
Il rientro del bimbo in Italia non è scontato, non almeno in tempi brevi. Sul fatto indagano ancora i carabinieri.