Cronaca di Redazione , 29/09/2021 7:32

Scomparsa di Samira: Uccisa in casa dal marito. Le motivazioni dell'ergastolo

Cronaca
Mohamed Barbri e Samira El Attar

Samira El attar, 42 anni, è stata uccisa in casa dal marito, Mohamed Barbri di 43 anni, il 21 ottobre del 2019 a Stanghella.
La donna aveva accompagnato la figlia a scuola in bicicletta. Tornata aveva salutato i vicini che le avevano consegnato dei vestiti per la bimba. Lei aveva riferito che più tardi si sarebbe spostata per un appuntamento di lavoro. Nessuno però l'ha poi più vista. Stando alla ricostruzione degli investigatori il marito l'ha uccisa tra le 10 e le 12.15. Anche il cellulare e la bicicletta della donna sono spariti. Samira aveva provato a difendersi, lo dimostrerebbe il vistoso graffio sul naso che Mohamed non ha potuto nascondere, ma nulla ha potuto fare contro la furia del marito che si sarebbe poi disfatto del corpo la notte seguente tra le 3.59 e le 7.58, orario in cui il suo telefono lo localizza chiaramente lungo l'argine del Gorzone.

La motivazione della condanna all'ergastolo per Mohamed Barbri, per omicidio e occultamento di cadavere, è scritta nero su bianco in oltre 80 pagine. Nelle conclusioni si legge: “Il mancato ritrovamento di Samira non impedisce l'accertamento del fatto come omicidio volontario e neppure l'individuazione del colpevole dovendosi utilizzare, in assenza di prove dirette, il metodo indiziario”.
Gli indizi, le incongruenze, i falsi alibi e depistaggi sono stati davvero tanti, il più clamoroso quello della sua fuga in Spagna il primo gennaio del 2020 con la scusa di cercare la moglie, ma non solo: il giorno dell'omicidio l'uomo non si è presentato a lavoro e aveva chiesto ai titolari di mentire qualora le forze dell'ordine fossero arrivate a chiedere conferma sulla sua presenza in azienda. 

Nelle motivazioni della condanna si legge: “L’interno dell’abitazione di Stanghella è stato oggetto di plurimi rilievi scientifici - hanno scritto i giudici - che non hanno evidenziato la presenza di liquidi biologici sospetti, in primis, ematici. Ma sul punto un teste del RIS di Parma rispondendo ad una specifica domanda del pubblico ministero sulle eventuali tracce cagionabili da una morte per strangolamento ha chiarito che è difficile trovare tracce riconducibili ad atti del genere, esprimendosi quindi i termini neutri su una tale ricostruzione, che però resta la più probabile. La Corte ritiene - recitano inoltre le motivazioni - che l’omicidio di Samira El Attar si sia consumato all’interno dell’abitazione coniugale. La presenza all’interno dell’appartamento del pacco di vestiti consegnatole da una conoscente e del soprabito indossato dalla vittima quel giorno, confermano oggettivamente che la vittima fece rientro nella sua abitazione dalla quale, però, non usci più. Nel contempo - conclude la Corte - è certo che Barbri quel giorno non si recò al lavoro nel luogo programmato né compì alcuna attività sul retro dell’abitazione né è dato sapere dove abbia trascorso tale periodo. La sua presenza in casa intorno alle 12 è però stata constatata dalla vicina al suo rientro a casa allorquando ella ne percepì la presenza per aver,i l Barbi, sceso le scale prima di andare a prelevare la figlia all’asilo". 

Tornando ai depistaggi va ricordato che Mohamed denuncia ai carabinieri la presenza di un presunto molestatore, tira in ballo una possibile fuga della moglie in Germania. Ha poi seminato lungo una strada una scarpa e una catenina della donna per spingere le indagini verso un incidente stradale. Le ricerche della donna lungo i canali e nei campi sono durate per giorni ma non hanno mai avuto riscontro.

Il marito l'avrebbe uccisa, secondo la corte d'Assise di Rovigo, a causa di una gelosia patologica. L'uomo la controllava e lo controllava anche il telefono. I due litigavano spesso, dalle indagini emerge una discussione tra la coppia culminata con Samira che colpisce con due schiaffi l'uomo davanti al Municipio di Stanghella. E' successo 40 giorni prima della scomparsa della donna.