Cronaca di Redazione , 19/09/2021 11:54

Odiava la figlia e pensava di morire tra poco: il movente dell’omicidio-suicidio di Rubano

Stellio Cerqueni e Dorjana Cerqueni
Stellio Cerqueni e Dorjana Cerqueni

Il dolore della comunità, degli amici di Dorjana Cerqueni, è espresso con un altarino che ora dopo ora si arricchisce: fiori, lumini e candele a comporre una croce, a pochi passi dal luogo dove papà Stellio, 88 anni, ha ucciso la figlia nel giorno del suo sessantesimo compleanno, venerdì 17 settembre. 

L’uomo, nato in Serbia e residente a Monfalcone, è partito con un amico che lo aiutava spesso per gli spostamenti e si è fatto portare fino a Rubano, in via Palù, dove abitava la figlia. L’ha fatta uscire di casa, è scoppiata una breve lite è poi l’ha uccisa con due colpi di pistola. Subito dopo si è tolto la vita.

Non aveva più nulla da perdere l’anziano sembra. Il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisin, ha raccontato di averlo visto in primavera e che le aveva confidato di non stare bene e che probabilmente non sarebbe arrivato a fine anno a causa di una malattia. 
Questo e i rancori del passato lo avrebbero spinto al gesto estremo.

Nel 2016 Stellio Cerqueni si era risposato con Rosetta, la badante di 30 anni più giovane, e l’ipotesi alla quale stanno lavorando i carabinieri, è che non sopportasse l’idea che alla sua morte l’eredità fosse spartita anche con la figlia con cui aveva un pessimo rapporto. La 60enne si era infatti innamorata dell’ex socio del padre (suo coetane, ndr) Galdino Nicolatti e si era trasferita poi nel padovano iniziando a lavorare nel mobilificio di famiglia. Circa trent’anni fa Galdino e Stellio erano soci in affari e gestivano un supermercato in Friuli, ma l’affare andò male e nacquero i problemi.

Al ‘Corriere del Veneto’ la moglie Rosetta ha raccontato: “Venerdì aveva in programma un’operazione alla gamba, a Padova e la mattina mi ha salutato ed ero certa che fosse diretto in clinica. Invece qualche ora dopo ho saputo… Lui non mi parlava mai di Dorjana e non so perché abbia fatto una cosa del genere. Mi dispiace tanto per quella povera donna”. 

È stato trovato un diario dell’88enne in cui ha riversato il carico di odio represso in tanti anni. Sessanta pagine piene di rancore nei confronti della figlia Dorjana e del marito: voleva vederli morti. 
Cerqueni custodiva (regolarmente) altre armi, una pistola e un fucile. 

Domani verrà eseguita l’autopsia sui corpi.