Cronaca di Redazione , 18/09/2021 10:38

Parla la mamma di Alessandra Zorzin: Uno non va a trovare una persona con una pistola in tasca

Alessandra Zorzin
Alessandra Zorzin

Conosceva bene il suo assassino. Ad aprirgli la porta di casa, mercoledì 15 settembre all’ora di pranzo, è stata proprio lei. Prima una semplice chiacchierata, poi la lite fino alla tragedia.

E’ morta colpita da un colpo di pistola al volto Alessandra Zorzin, 21 anni, mamma di una bambina di due, per mano di Marco Turrin,  guardia giurata di Vigodazrzere. Il 38enne dopo un pomeriggio in fuga a bordo della sua auto, si è tolto la vita con la stessa arma quando aveva capito di essere ormai in trappola. 
La giovane mamma viveva a Montecchio Maggiore con il compagno, Marco Ghiotto. Erano andati a vivere nell’appartamento all’ultimo piano di una palazzina in contrà Viale da un anno e mezzo. Alessandra, per tutti “Ale”, lavorava come parrucchiera in un salone a Vicenza e la mamma, Carla Mazzucato, intervistata dal ‘mattino di Padova’ racconta: “Né io né le sorelle eravamo a conoscenza di questa frequentazione. Non ci spieghiamo perché non ci abbia mai detto nulla. Dico solo una cosa. Uno non va a trovare una persona con una pistola in tasca. Lui è andato lì per ucciderla”.

Carla Mazzuccato dovrà spiegare alla nipote, assieme al suo papà, che non potrà più rivedere la sua mamma. Una storia straziante che parla di una vita stroncata troppo presto. La 21enne aveva ripreso a lavorare da poco. Il compagno qualche mese fa aveva visto all’interno del suo garage il killer e lo aveva invitato ad andarsene, a lasciare in pace la sua compagna. Quando il vicino di casa lo ha chiamato chiedendogli di tornare a casa perchè Alessandra non apriva la porta di casa mai avrebbe potuto immaginare di trovarla morta in camera da letto in una pozza di sangue.
La donna racconta ancora: “L’ho sentita quel giorno, alle 10.00. Doveva passare da me alle 13 a prendere delle cose e poi sarebbe andata a prendere la piccola alla materna. Non è mai arrivata. Sono venuta a conoscenza del suo precedente del 2005 quando anche quella volta era con una ragazza ed era partito un colpo dalla sua pistola. Se è vero forse un’arma non dovevano lasciargliela. Me l’hanno tolta, mi manca da morire. Aveva 21 anni e una bellissima bimba di cui era innamoratissima. Anche se si sbaglia non si merita la morte”.
Il papà di Marco Turrin ha chiesto scusa alla famiglia: “Io non ho nulla contro di loro, non hanno nessuna colpa. Immagino stiano soffrendo anche loro. Il peso da portare è grande” ha concluso la donna.

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