Cronaca di Redazione , 15/09/2021 22:25

Guardia giurata di Padova ammazza una ragazza di 21 anni e poi si toglie la vita

Alessandra Zorzin
Alessandra Zorzin

È una guardia giurata di Padova, Marco Turrin, residente a Vigodarzere, l’uomo  che avrebbe ucciso Alessandra Zorzin, 21 anni, di Vicenza.
Trentotto anni, il presunto assassino si è tolto la vita con la pistola d’ordinanza, la stessa arma con cui probabilmente ha ucciso la giovane.

L’omicidio è avvenuto verso mezzogiorno di mercoledì 15 settembre quando Alessandra Zorzin, parrucchiera e mamma di una bimba di 2 anni era stata ritrovata nella sua abitazione a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza.
L’uomo era stato visto entrare nell’abitazione dove era scoppiato un litigio. Sono stati i vicini di casa ad avvisare il marito della donna che era a pranzo dai genitori. Immediatamente è scattata la caccia all’uomo con Turrin che più volte è stato avvistato dai Carabinieri. A Creazzo è scattato un inseguimento e quando il presunto assassino si è sentito in trappola si è tolto la vita sparandosi nella sua auto.

LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI
Ancora sangue nel vicentino e ancora una volta a perdere la vita per mano di un uomo è una giovane donna. 
All’ora di pranzo di mercoledì 15 settembre Marco Turrin, 38 anni guardia giurata residente a Vigodarzere, ha ucciso Alessandra Zorzin, 21 anni di Vicenza. Parrucchiera e mamma di una bimba di 2 anni era stata ritrovata dal marito nella sua abitazione a Montecchio Maggiore senza vita. 
Turrin, sul quale si erano da subito concentrati i sospetti, è stato trovato, dopo una giornata intera di ricerche, ieri sera a Creazzo: alla vista dei militari si è sparato un colpo di pistola in faccia togliendosi la vita. Inutili i soccorsi e i tentativi di rianimarlo, per l’omicida non c’era più nulla da fare. Un solo colpo al volto, sparato da vicino, senza possibilità di scampo. 
E’ l’epilogo dell’ennesimo femminicidio, il secondo in cinque giorni in provincia di Vicenza. Marco Turrin, dopo averla uccisa, con tutta calma è poi uscito dalla casa, è risalito nell’auto che aveva lasciato nel piazzale antistante l’abitazione nella frazione Valdimolino e si è messo in fuga. Di lui i Carabinieri, sulla base delle testimonianze, sapevano che era un frequentatore abituale della casa. Ad incrociarne lo sguardo dopo l’omicidio è stata la titolare di una trattoria. “L’ho visto andare via, camminava con andatura normale, non di fretta – racconta all’Ansa – come se nulla fosse accaduto”. 
Sono le 11 di mattina quando Alessandra apre la porta: lei è sola, non è andata nel negozio di parrucchiere di Vicenza dove lavora e la figlia è al nido. E’ un incontro abituale, riferiscono i vicini, una presenza maschile diventata da qualche tempo particolarmente assidua. Ma qualcosa in quella visita non segue il solito copione, i vicini sentono prima le urla di un litigio poi un rumore sordo che definiscono “inquietante”. A causa di quel rumore strano, insolito, i vicini provano a suonare ripetutamente e invano il campanello di Alessandra. Nel mentre il killer si mette in fuga. I vicini cercano allora il marito, l’unico ad avere le chiavi di casa: rientrato trova la moglie stesa nel letto della camera, senza vita. Chiama i Carabinieri, attende l’arrivo del pm Luigi Salvadori e risponde a tutte le domande degli investigatori. 
Alessandra e il marito vivevano da un anno e mezzo a Montecchio Maggiore. Delle loro vita familiare resta traccia nei tanti post sui social della ragazza. “Gli abitanti di Valdimolino sono sconvolti. Si tratta di una comunità molto tranquilla e nessuno sa spiegare questo terribile gesto – afferma il sindaco di Montecchio Gianfranco Trapula all’Ansa – ancora una volta, purtroppo, ai danni di una giovane donna e giovane mamma”. 
Per il Presidente della Provincia di Vicenza Francesco Rucco rabbia e incredulità devono lasciare il posto ora a segni concreti. “Invito i colleghi sindaci a mettere le bandiere a mezz’asta per ribadire la nostra ferma condanna contro ogni forma di violenza – propone – e come impegno a promuovere concretamente la cultura del rispetto.”

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