Cronaca di Redazione , 16/02/2021 10:47

Covid: è morto il professor Basso

Cronaca

Sanita' in lutto. Il professor Giuseppe Basso, ex direttore della Clinica oncoematologica pediatrica dell’Azienda Ospedale Università, è morto a causa del Covid.

Da settimane lottava intubato in terapia intensiva, diretta dal dottor Paolo Navalesi, contro il coronavirus che non gli ha dato scampo. Una settimana fa le sue condizioni erano ulteriormente peggiorate e questa mattina si è spento.

Basso aveva 73 anni. Durante la sua carriera aveva salvato moltissimi bambini ed era uno dei medici più noti e amati di Padova e del Veneto. Si era laureato in Medicina e Chirurgia nel 1974 all’Università di Padova, successivamente si era specializzato in Ematologia clinica e di laboratorio e in Clinica pediatrica. È stato professore ordinario di Pediatria, presidente dell’Istituto di ricerca Città della Speranza, direttore del dipartimento Salus Pueri, nonché presidente del corso di laurea in Infermieristica pediatrica. Divenne famoso a livello nazionale quando portò in tribunale i genitori di Eleonora Bottaro, la ragazza morta di leucemia a cui i genitori avevano negato la chemioterapia che avrebbe potuto salvarla.

Tre anni fa era andato in pensione spostando la sua attività da Padova in Piemonte dove era stato nominato direttore dell'Italian Institute for Genomic Medicine (Iigm, già Human Genetics Foundation) di Torino, fondazione privata creata nel 2007 da Compagnia di San Paolo, Università e Politecnico di Torino.

CORDOGLIO DEL RETTORE RIZZUTO

"Il Covid-19 ha portato via oggi Beppe Basso, per molti anni pediatra oncologo del nostro Ateneo – afferma Rosario Rizzuto, rettore dell’Università di Padova –. Scienziato di valore e medico appassionato, il professor Basso con competenza e determinazione ha applicato i progressi della scienza alla cura dei giovanissimi pazienti, che nei momenti difficili della malattia in lui hanno trovato le terapie più efficaci ed un sorriso amico. Intelligente, critico, ironico, mai banale, di lui ricordo tante discussioni accese, animate dalla comune passione per la scienza e da una profonda stima reciproca. Mancherà a tutti noi. A nome di tutto l’Ateneo esprimo ai familiari il dolore e l’affetto della nostra comunità".

IL CORDOGLIO DI ZAIA

“Il Covid ci ha portato via la stella cometa delle cure per i bambini malati di tumore. Con Giuseppe Basso, la sanità veneta perde non solo un grande clinico, ma anche una persona incomparabile per le qualità sul piano umano, che ho avuto la fortuna di conoscere molto bene”.

Con queste parole, il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, piange la scomparsa del Professor Giuseppe Basso, già direttore dell’oncoematologia pediatrica di Padova, uno dei medici più conosciuti e amati d’Italia. “Lo stimavamo per le straordinarie capacità cliniche e gli volevamo bene per quel tocco di umanità che ha sempre messo nell’affrontare ognuno dei suoi casi, sia verso i piccoli malati che verso le loro famiglie. Non lo dimenticheremo - ha aggiunto - e, anzi, mi auguro che i più giovani che intraprendono questa difficilissima specializzazione, lo considerino un esempio da seguire senza indugi. Giuseppe Basso, con il suo appassionato lavoro, ha salvato migliaia di giovani vite. I bimbi per i quali non è riuscito a fare il miracolo, ora lo accolgono in Paradiso”.

IL CORDOGLIO DEL SINDACO GIORDANI

"Sono profondamente addolorato per la morte del professor Giuseppe Basso che ho conosciuto e apprezzato non solo per le sue indiscutibili qualità professionali, ma anche per la sua umanità ed empatia che, giustamente, lo hanno reso uno dei medici più amati di tutta la Regione. Sia pure in pensione - ha detto il sindaco di Padova §Sergio Giordani - , continuava a battersi per aiutare i “suoi” bambini e ragazzi, ricoverati nella Clinica di Oncoematologia Pediatrica, della quale è stato a lungo direttore. E non possiamo dimenticare il suo impegno come presidente dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza. Una vita dedicata alla cura e al sostegno dei pazienti più piccoli e fragili che non doveva finire così presto. Ho sperato, come tutti qui a Padova, che riuscisse a superare questa durissima malattia e mi tenevo costantemente informato sulle sue condizioni. Purtroppo questa mattina mi ha raggiunto questa bruttissima notizia. Rivolgo ai suoi familiari un sincero pensiero di vicinanza a nome mio e di tutta la città. Grazie per quanto ha fatto, e per l’uomo e medico che è stato".