Provincia: +307% di mezzi ibridi e elettrici in 4 anni, ma molti comuni esclusi dal bonus

“I numeri dicono che la provincia di Padova sta correndo verso la mobilità a basse emissioni: in quattro anni il parco ibrido-elettrico è più che triplicato (+307%) e oggi abbiamo circa 1 auto su 12 “pulita”. Eppure, se vivi o lavori a Cittadella o a Montagnana l’ecobonus non ti spetta. Gli incentivi devono seguire i bisogni reali di cittadini e imprese, non i confini statistici delle Aree Urbane Funzionali”. Ad intervenire sul nuovo decreto che riguarda gli ecobonus auto in partenza da ottobre è Massimo Ruffa, Presidente degli Autoriparatori di Confartigianato Imprese Padova.
Il provvedimento riserva i contributi esclusivamente a cittadini e microimprese che risiedono nelle Aree Urbane Funzionali (AUF). Nella provincia di Padova questo criterio lascia fuori dalla platea la maggior parte dei Comuni. “E’ urgente pensare a differenti criteri di assegnazione del bonus per garantire una ripartizione delle risorse che tenga conto del fatto che le aree di traffico e di inquinamento non sono solo in prossimità del capoluogo ma riguardano aree più estese della provincia – continua Ruffa-. Non possiamo poi pensare di frenare l’inclinazione dei padovani verso la mobilità sostenibile”.
Gli indicatori confermano, infatti, questa propensione: Padova è 18esima provincia in Italia per diffusione di auto ibride ed elettriche, passate da 13.282 nel 2020 a 54.087 nel 2024 (+307%). In altri termini, ci sono 8.536 ibride o elettriche ogni 100.000 autovetture in circolazione (Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati ACI). “Anche in vista del blocco degli Euro 5, le nostre imprese devono poter contare su tutti gli incentivi a disposizione per poter cambiare i propri mezzi e continuare a lavorare – precisa il Presidente di Confartigianato Imprese Padova Gianluca Dall’Aglio-. La sostenibilità ambientale è un obiettivo che condividiamo, ed è proprio per questo che va perseguito con attenzione, tenendo conto di chi ogni giorno crea lavoro e servizi sul territorio”.
L’ecobonus riguarda privati cittadini e microimprese (fino a 11.000 euro per i primi e 20.000 euro per le seconde), ma oggi li aiuta solo se risiedono all’interno dell’AUF di Padova. “Chiediamo di estendere i criteri a chi risiede nei Comuni esclusi, garantendo così una ripartizione delle risorse che non si concentri solo nelle aree AUF – precisa Ruffa-. È una questione di equità, competitività e coesione: la transizione ecologica è un ampio progetto che deve includere tutto il territorio provinciale, non può dipendere dal CAP”.