Attualità di Redazione , 23/08/2025 14:38

Padova e affitti brevi, l'Ascom: “in attesa di leggi che li governino seriamente”

Affitti brevi
Affitti brevi - Ascom

"Gli affitti brevi sono la risposta, economica, di chi ha tutto il diritto di fare dei propri beni ciò che vuole - ammette Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Ascom Padova - soprattutto se una legislazione carente non tutela adeguatamente il proprietario, troppo spesso impossibilitato a tornare in possesso dell'appartamento in caso, ad esempio, di morosità dell'inquilino". Ma troppi affitti brevi rischiano però di desertificare i nostri centri urbani. 

"Col risultato - continua Bertin - che, non essendoci più locali da affittare per famiglie e studenti si crea un enorme problema sociale al quale se ne aggiunge un altro, direi socio-economico: i negozi di vicinato non hanno più clienti per cui finiscono per chiudere e la loro chiusura apre le porte al degrado e all'insicurezza". Inoltre, a giudizio di un sito specializzato richiamato dall'Ascom nei giorni scorsi, Padova è una delle 20 località europee dove conviene investire sugli affitti brevi. "Se questo è il trend - avverte Bertin - significa che è urgente varare norme nazionali che definiscano un quadro chiaro. Oggi non è così e ogni città cerca di difendersi come meglio può, spesso vedendo vanificato il proprio impegno da sentenze di tribunali amministrativi che, evidentemente, applicano leggi che di affitti brevi nemmeno paventavano l'esistenza". Seppur "governati", gli affitti brevi rimarranno, per cui, al di là delle norme su quanti, dove e come, ci sarà comunque da collaborare. "Per cui vale forse la pena - propone il presidente dell'Ascom Confcommercio - di avviare già da adesso una collaborazione tra noi, i nostri agenti immobiliari, il Comune e le organizzazioni dei piccoli proprietari, le associazioni degli amministratori condominiali e le piattaforme". Una collaborazione che potrebbe trarre buoni auspici da un impegno volontario, sottoscritto da tutte le parti e che possa definire i principi di base per una convivenza rispettosa.

In Ascom hanno provato a pensare a come ci si potrebbe muovere. "Innanzitutto trasparenza amministrativa e rispetto della normativa vigente, poi tutela della sicurezza, del decoro e del riposo dei residenti, quindi promozione di un turismo consapevole e non invasivo e infine attenzione al contesto urbano e al patrimonio comune"

Una sorta di decalogo, magari non scritto sulla pietra come i dieci comandamenti, ma vergato su un cartello multilingue da esporre in ogni alloggio in affitto breve, dove vengono elencate regole semplici ed efficaci per i turisti.

  1. Rispetta gli orari di silenzio e il riposo dei vicini.
  2. Mantieni puliti e in ordine gli spazi comuni.
  3. Non organizzare feste o eventi all’interno dell’alloggio.
  4.  Chiudi sempre portoni e cancelli dopo l’uso.
  5. Getta i rifiuti nei contenitori giusti e segui la raccolta differenziata.
  6. Non occupare impropriamente posti auto o spazi condominiali.
  7. Usa ascensore, scale e spazi comuni con rispetto.
  8. Comportati come se fossi a casa tua, in una comunità viva.
  9. Sostieni i negozi e i servizi locali.
  10. Lascia il tuo alloggio in ordine e rispetta le regole del check-out.

"Per rimanere sul tema - continua Bertin - direi che questo non è "vangelo", ma una base di discussione: l'intento, infatti, non è quello di introdurre barriere o divieti indiscriminati, ma di favorire una cultura dell’ospitalità civile e integrata, che rafforzi l’identità residenziale dei quartieri, che sia la base di un turismo sostenibile e che incentivi la collaborazione tra pubblico e privato". Ecco allora l'idea del tavolo tecnico tra Comune, Ascom Confcommercio, le organizzazioni dei piccoli proprietari, le associazioni degli amministratori condominiali e le piattaforme, con l'obiettivo di definire e promuovere questi strumenti.

"Noi - conclude Bertin - siamo disponibili. Per contribuire alla redazione di materiali informativi, campagne di sensibilizzazione e sperimentazioni in Centro e nelle zone più interessate dal fenomeno come possono essere, tanto per citarne alcune, il Portello, Savonarola, il Prato della Valle e l'area attorno alla Stazione. L'obiettivo è sempre lo stesso: prevenire è meglio che curare!"