Attualità di Redazione , 12/07/2025 14:11

Presentato il bilancio sociale 2024 della Fondazione Nervo Pasini – Cucine Economiche Popolari

Mensa delle Cucine Popolari
Cucine Popolari

”Segni di speranza” è il titolo del Bilancio sociale 2024 delle Cucine economiche popolari di Padova. «È una speranza concreta, fatta di storie, di attività e iniziative realizzate insieme, lavorando con altri e collaborando» scrive il presidente della Fondazione Nervo Pasini, don Luca Facco, nella lettera di presentazione. «Molte sono le difficoltà e le sfide che quotidianamente ci troviamo ad affrontare – prosegue – dall’aumento delle tante e diverse forme di povertà, alla convivenza e all’integrazione di persone immigrate, dal disagio diffuso all’ingiustizia sociale. Se le guardiamo e le affrontiamo da soli, ci sembra un’impresa impossibile; invece, insieme, anche le sfide più grandi diventano possibili. La speranza si alimenta nella collaborazione e la collaborazione genera speranza». In particolare il presidente della Fondazione Nervo Pasini vede quattro sfide su cui le Cucine economiche popolari si stanno confrontando: «la conoscenza e l’accompagnamento personale degli ospiti, l’impatto delle Cucine all’interno della città, la sostenibilità ordinaria, le Cucine del futuro». 

Il Bilancio sociale si sviluppa in vari capitoli che raccontano attraverso numeri ed esperienze l’accoglienza agli ospiti, le attività svolte, la raccolta fondi, l’impatto sociale, oltre naturalmente al conto economico. Il tutto riferito anche agli Obiettivi dell’Agenda 2030 rispetto ai quali le Cucine si trovano protagoniste: Obiettivo 1 (Sconfiggere la povertà); Obiettivo 2 (Sconfiggere la fame); Obiettivo 3 (Salute e benessere); Obiettivo 4 (Istruzione di qualità); Obiettivo 6 (Acqua pulita e servizi igienico-sanitari); Obiettivo 10 (Ridurre le disuguaglianze); Obiettivo 11 (Città e comunità sostenibili); Obiettivo 12 (Consumo e produzione responsabile).

Scorrendo i numeri si evidenzia un incremento – anche nel 2024 – dell’utenza, che registra un +4% di persone che si sono rivolte alle CEP, per un totale di 3.539 utenti, di 89 diverse nazionalità, con un 37% di nuove presenze. Nel panorama delle nazionalità gli italiani, che rappresentano l’11% degli ospiti, sono i frequentatori più assidui. Utilizzano i servizi delle CEP soprattutto uomini (81%) con un’età media di 44 anni a fronte del 19% di donne, con un’età media di 51 anni.

Per quanto riguarda le provenienze (89 nazionalità): quella più rappresentata (18%) è il Marocco, a seguire la Nigeria (12%), quindi l’Italia (11%), la Romania (10%) e la Tunisia (9%).

Il 70,5% degli ospiti è rappresentato da persone disoccupate. Solo un 14,4% dichiara un’occupazione; oltre la metà (56,1%) sono persone senza dimora.

Per quanto riguarda, invece, l’erogazione di servizi alla persona, nel 2024 sono stati distribuiti 85.880 pasti (+11% rispetto al 2023) a 2.683 diversi utenti; 2.552 sono state invece le prestazioni sanitarie erogate a 683 persone, in collaborazione con l’Ulss 6 Euganea e la rete degli ambulatori ETS. E ancora 4.906 le docce effettuate, 1.389 i lavaggi di vestiti; 1.357 i cambi di vestiario distribuiti e 378 le coperte fornite nei mesi invernali. Accanto a questi servizi essenziali le Cucine offrono il servizio di fermoposta (214 lettere), la possibilità della ricarica del cellulare (9.552 ricariche batteria) e il servizio di segretariato sociale con 975 colloqui effettuati. Tutti servizi che hanno registrato un aumento rispetto all’anno precedente, tranne le prestazioni sanitarie e il segretariato sociale, che sono leggermente diminuiti in termini numerici.

Nell’ambito delle attività educative s’inseriscono anche una serie di proposte che riguardano la sensibilizzazione della cittadinanza (es. percorsi esperienziali, volontariato formativo d’impresa, occasioni di incontro e dialogo…), i percorsi di inclusione e recupero sociale per le persone più disagiate (Attività riparative, Sostegno all’inserimento lavorativo; Assegno di inclusione, Reddito di inclusione attiva).

Tra le novità del Bilancio Sociale il racconto di quattro diverse storie che evidenziano la possibilità e la forza di ripartire, grazie all’ascolto, al sostegno e anche all’orientamento trovato alle Cucine di Padova: c’è il racconto del padovano Ettore, che grazie alla frequentazione delle Cucine trova la forza di ripartire dopo la malattia, il lutto e la perdita della casa. C’è quello del senegalese Kebe, che vive una reale trasformazione dopo aver attraversato anche l’esperienza della detenzione. E ancora Alberto, con radici nel sud Italia, che dopo anni di dormitorio ha trovato un nuovo equilibrio in un alloggio popolare; e infine Giulio che grazie alle Cucine è riuscito ha superato delle importanti fatiche relazionali.

A completare il quadro anche quest’anno il Bilancio sociale sottolinea il valore sociale restituito alla comunità nel 2024, pari a € 1.670.603 (circa centomila euro in più del 2023): si tratta del calcolo del valore economico che i servizi prestati dalle Cucine sarebbero costati alle persone in difficoltà che ne hanno usufruito, basandosi sui prezzi di mercato. A questo si aggiunge il “valore generativo” del volontariato: nel 2024 sono stati 202 i volontari che hanno dedicato tempo e servizio alle Cucine economiche popolari, per un contributo economico stimabile in € 368.160, calcolato sulla base del numero di ore di servizio e del costo orario di 20 euro.

«Il volontariato alle CEP non è quindi solo una risorsa operativa. È un’opportunità di crescita, di scoperta e di cambiamento, che arricchisce non solo chi è accolto, ma anche chi accoglie».

Il Bilancio sociale si può scaricare all’indirizzo: https://fondazionenervopasini.it/cucine-economiche-popolari/bilancio-sociale/