VIDEO | Dal Piave al Brenta basta morti nei fiumi, l'appello del consigliere Sandonà
Un’altra giovane vita inghiottita dalle acque del fiume. Questa volta il Piave.
Ieri la bimba macedone di 9 anni, nel trevigiano, ma il pericolo è ovunque in agguato. Lo innescano il caldo, l’estate: il bagno rinfrescante nelle acque del fiume troppo spesso finisce in tragedia.
Le correnti, i vortici, le variazioni di temperatura, i sifoni, ovvero passaggi d’acqua sotto ad un ostacolo come ad esempio un grande masso in cui la corrente diventa tanto forte da poter risucchiare una persona.
Lo ripete da tempo il consigliere regionale Luciano Sandonà residente ed ex amministratore di Campo San Martino che da tempo si batte per mettere in guardia dai rischi della spiaggetta sul Brenta teatro negli ultimi 20 anni di 10 fatali annegamenti.
La gente continua ad immergersi nonostante i divieti, per lo più gli stranieri.
Lo erano anche le ultime due vittime, un anno fa: un 24enne dello Sri Lanka e il 30enne di origini romene che si era tuffato per salvarlo. Entrambi inghiottiti dall’acqua.
Puntualmente Sandonà di passaggio nel weekend sul ponte lancia l’allarme alla vista dei bagnanti e chiama le forze dell’ordine.
Il sindaco di Campo San Martino, Dario Luigi Tardivo, sollecitato a chiudere la "spiaggetta della morte" ha scritto alla Regione e al Genio Civile per chiedere un tavolo tecnico e valutare le misure da adottare, prima ipotesi la chiusura estiva dell’accesso pedonale.