VIDEO | Omicidio Nicoleta, il marito Zorzi capace di intendere e volere
Inutile qualsiasi perizia: è capace di intendere e di volere Erik Zorzi, il camionista padovano 42enne accusato dell’omicidio della sua moglie Nicoleta Rotaru, 37 anni e della messa in scena del suo finto suicidio nella casa di Monteortone dove i due continuavano ad abitare insieme alle loro due figlie di 9 e 12 anni nonostante si stessero separando.
A dire che non c’è nessun vizio di mente per l’imputato è stato lo psichiatra interpellato nel corso della nuova udienza di scena alla Corte di Assise del tribunale di Padova.
A parlare in aula poi, per oltre 4 ore, è stata la madre di Zorzi, Angela, che ha provato a difendere il figlio, a dipingerlo come un buon padre nonostante la pubblica accusa le abbia fatto sentire in aula un audio ( uno dei tanti audio incriminanti delle violenze del marito registrati dalla vittima Nicoleta, comprese le ultime 6 ore della sua vita, quell’ultima notte) a documentare Erik Zorzi che metteva le mani addosso anche alla sua anziana madre con quest’ultima che gli urlava «Mi hai fatto tanto male! Hai cercato di ammazzarmi! Basta mettermi le mani addosso! Basta sputarmi, sei lo sputo del demonio! Vergognati, assassino! Ma quanta voglia hai di ammazzarmi? Tu andrai all'inferno per tutta l'eternità! Non riesco neanche più a muovermi, bestia! Non sei degno di essere chiamato padre, sei un brutto esempio!». Invece nel corso dell’udienza la donna ha provato a spiegare «Ho detto quelle cose perché ero furiosa e per smuovere la rabbia ne dico sempre di tutti i colori».
Meno difensive invece le parole della donna nei confronti dell’ex nuora morta: avrebbe minacciato Zorzi di portargli via le figlie nella separazione e si sarebbe approfittata economicamente della situazione e dell’uso della casa.
Audio inequivocabili quelli emersi durante il processo che la difesa non è riuscita a mettere in discussione insieme alla cruda ricostruzione emersa in aula di un uomo possessivo, manipolatore, minaccioso anche nei confronti delle figlie. Prossima udienza fissata per il 4 luglio: toccherà alle conclusioni di accusa, difesa e parti civili.