Attualità di Redazione , 23/05/2025 7:56

Biennale Gaza, un appello al mondo degli artisti palestinesi per la prima volta in Italia

Biennale Gaza
Biennale Gaza

L’associazione Coristi per Caso organizza per stasera, venerdì 23 maggio dalle ore 20,30, al Fronte del Porto una serata evento a ingresso libero dedicata  a Biennale Gaza, l’iniziativa creata da 50 artisti palestinesi, la maggior parte di loro ancora a Gaza tra le macerie, alcuni adesso in Europa dopo essere riusciti non senza difficoltà ad uscire da quella che è a tutti gli effetti una prigione a cielo aperto.
Saranno presenti con le loro opere, due di questi artisti, Hamada Elkept e Ola el-Sharif, di lei appena arrivata a Verona, lui che ora vive in Belgio. E porteranno, lui due nuovi quadri, lei un'installazione. 
I Coristi per Caso canteranno alcune canzoni compresa una palestinese molto conosciuta a Gaza e in Cisgiordania. Sullo schermo scorreranno le immagini delle opere di tutti gli artisti che partecipano a Biennale  Gaza e  i loro volti. La serata sarà condotta dall’attore e regista David Riondino. Tutto inizierà con un video che ci hanno spedito da Gaza, molto eloquente, di distruzione ma anche di orgoglio e speranza

Ma che cosa è Biennale Gaza?  Biennale Gaza è un appello al mondo.  Ad aprile 2024 gli artisti di Gaza hanno iniziato a riunirsi attorno ad un unico progetto, per trovare modi di utilizzare l'arte per resistere al genocidio. A tirare le fila dell'iniziativa è Al Risan Art Museum (il Forbidden Museum), uno spazio culturale palestinese «senza muri» della Cisgiordania occupata. Molti artisti di Gaza hanno lavorato durante questa guerra, sfidando ogni avversità, creando opere che ci ricordano che l'arte è essenziale per la vita e la nostra sopravvivenza come specie. Un progetto collettivo è emerso in un evento artistico globale, la Biennale di Gaza. La 'curatrice' di questa Biennale, Tasneem Shatat è una ventiseienne sfollata a Khan Younis, laureata in matematica con lode, che ha detto al Guardian:

“La guerra ha rubato molte cose a noi e alla gente di Gaza e continua a rubare tutto, ma il mondo rimane in silenzio. Vogliamo che le istituzionininternazionali di tutto il mondo ospitino questi disegni e dipinti e li espongano. Non racconteremo le storie che il mondo già conosce bene, ma racconteremo la rinascita dall'oscurità dell'ingiustizia, racconteremo una vita in mezzo alla morte". 
L'idea è quella di trasformare la Biennale in una rassegna globale, rendendola una preziosa opportunità per superare le linee di assedio israeliano. La Biennale di Gaza è un evento collettivo, una rete in crescita e forse un movimento. Mentre la guerra ha disperso e sfollato il popolo palestinese, la Biennale riunisce oltre 40 artisti su un'unica piattaforma, unendo le loro voci. Emergendo da radici profonde, estende un invito aperto alle istituzioni localie internazionali per ospitare e produrre queste mostre.

“Come Comune in questi mesi, in questo anno e mezzo, abbiamo più volte ribadito la nostra condanna nei confronti di ogni azione violenta che serva a risolvere i conflitti - ha detto l'assessore alla pace Francesca Benciolini -. Siamo convinti profondamente che il dialogo, la diplomazia e il diritto internazionale devono essere, diciamo, lo strumento che ci eravamo dati e che continua a essere lo strumento che dobbiamo scegliere. E in questo la condanna di ogni violenza, in particolare di quello che stiamo vedendo poi negli ultimi settimane a Gaza, ci lascia senza parole, ma sentiamo che invece è importante parlarne. La richiesta di questo cessato il fuoco è presente, lo vedete affacciando via questa finestra, a chiare lettere sul balcone proprio fuori dall'ufficio del nostro sindaco. Quindi come città ci sentiamo di continuare a sostenere una posizione chiara nei confronti di questa, come lo diciamo anche di tante altre guerre. Continuiamo a  chiedere al nostro governo, alle nostre istituzioni, all 'Europa di avere una posizione chiara e di ritornare ad avere un ruolo di mediatori rispetto a quest'uso della violenza che alla fine batte sulla popolazione civile, sulle persone, solo per fare gli interessi di alcuni potenti e evidentemente dell'industria delle armi. Quindi - conclude - ringrazio Coristi per Caso per questa occasione che ci dà anche la possibilità di mettere insieme cose diverse e di accorgerci come l 'arte dentro tutto questo può avere un ruolo che è molto importante”.