Attualità di Redazione , 20/05/2025 7:17

Cinque appartamenti a Casa Leonardo per accogliere le famiglie sfrattate

Casa Leonardo
Casa Leonardo

Il Comune di Padova ha approvato il progetto esecutivo della ristrutturazione di Casa Leonardo, in Via dei Colli che, grazie a questo intervento di riqualificazione anche in termini di sostenibilità, diventerà una casa di accoglienza temporanea per le famiglie sfrattate che non riescono a trovare subito una nuova abitazione, mantenendo tuttavia in parte la storica destinazione a casa di quartiere. 
Il progetto di ristrutturazione prevede un investimento complessivo di 791.500 euro finanziato attraverso il programma regionale POR FESR 2021-2027 che ha messo a disposizione la somma di 765.000 euro.

L'intervento in oggetto riguarda la ristrutturazione e la realizzazione di un complesso di co-housing, con mini-alloggi per l'accoglienza di piccoli nuclei familiari e spazi comuni destinati alla socializzazione. L'obiettivo generale del co-housing per il Comune di Padova è promuovere l'inclusione sociale, combattere la povertà e ogni forma di discriminazione sostenendo la rigenerazione fisica, economica e sociale delle comunità sfavorite nelle aree urbane, specie per quelle caratterizzate dalla presenza di fasce di popolazione a forte svantaggio: anziani soli, anziani in coppia senza figli, famiglie mono genitoriali, famiglie in disagio socio-economico, abitativo e a rischio povertà, disabili, persone senza fissa dimora.

I lavori interessano il solo volume principale del complesso edilizio che si sviluppa in un’area ricca anche di vegetazione di pregio. Gli interni sono caratterizzati da spazi ampi con notevoli altezze, tipici dell'edilizia scolastica della metà del secolo scorso. Lo stato di conservazione è buono in quanto non sono evidenti forme di dissesto, fessurazioni o altre forme di degrado che coinvolgano le strutture, ma trattandosi di un progetto degli anni '50, le strutture non sono state dimensionate e progettate secondo le vigenti normative antisismiche.
Il progetto si sviluppa sui due piani: al piano terra saranno realizzati gli spazi comuni; una grande sala comune dove si potrà stare in compagnia, leggere o guardare la televisione, una cucina, e una lavanderia-stireria a servizio di tutti gli alloggi. Al primo piano verranno realizzati cinque mini-alloggi di dimensioni diverse, comprese tra circa 35 mq e 63 mq: due alloggi saranno idonei ad ospitare tre persone gli altri tre invece saranno per nuclei familiari di due persone, per un totale di 12 ospiti complessivi. Uno degli alloggi sarà accessibile e quindi conforme alla normativa in materia di abbattimento barriere architettoniche sia in termini dimensionali degli spazi e dei passaggi sia in termini di dotazioni accessorie e di soluzioni tecnologiche proprie di sistema domotico. Piano rialzato e primo piano saranno collegati, oltre che dalla scala interna esistente, da una nuova piattaforma elevatrice che garantirà l'accessibilità di tutti gli alloggi.

Per l'ottenimento di elevate prestazioni di efficienza energetica, l’impiantistica è stata progettato mirando all'ottimizzazione dei consumi, ma anche alla semplicità della gestione. L'impianto sarà costituito da pompe di calore elettriche e verrà eliminato il generatore a gas. Sarà previsto un impianto di autoproduzione dell'energia elettrica da fotovoltaico

La fine lavori è prevista per l’autunno del prossimo anno con l’obiettivo di avere disponibile l’immobile tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027. 

Il problema delle famiglie che rimangono senza casa a Padova è significativo per il Comune che nel 2023 ha seguito 133 nuclei familiari, saliti a ben 174 nel 2024. Nella grandissima maggioranza dei casi questi nuclei familiari sono accolti provvisoriamente in albergo con una spesa media mensile per il Comune di 2100 euro. L’accoglienza in strutture di co-housing, oltre a offrire un servizio decisamente migliore ha anche il pregio di costare significativamente meno al Comune: la spesa media mensile è infatti di 812 euro. I nuclei familiari con particolari fragilità (minori, anziani, disabili) ospitati dal Comune sono mediamente 16 in albergo e 36 in co-housing.

“Si tratta di un servizio temporaneo che permetterà ad alcuni nuclei che vengono sfrattati o che si trovano - come succede oggi soprattutto con le persone anziane, a non vedersi rinnovato il contratto - ad avere un luogo dove andare anziché essere messi all'interno di strutture alberghiere - spiega l'assessore alle politiche abitative Francesca Benciolini  -. Un luogo dove avranno degli spazi di privacy ma anche degli spazi condivisi e grazie al quale entreranno in un programma per cercare poi di trovare un nuovo alloggio e di riprendere un modo diciamo più normale di abitare. In questa struttura manterremo comunque la possibilità di avere degli spazi aperti al Quartiere come già era prima, spazi nel quali le associazioni potranno fare delle attività e anzi questo sarà un valore aggiunto anche per chi abiterà la casa. La nostra volontà però è quella di non fermarci qui perché oltre a questa struttura e a quella già realizzata in Via Monte Grappa abbiamo in programma altre due strutture analoghe: una è quella di via Altichiero una ex scuola già ad uso abitativo che però ha bisogno di aumentare la sua ricettività e in cui verrà messo anche a posto il giardino, mentre l'altra è in collaborazione con ATER in via Salerno, l’ex consultorio, già sede temporanea della “Consultoria” e anche lì il progetto prevede la trasformazione in un co -housing per dare risposta alle emergenze abitative”.