Attualità di Redazione , 15/05/2025 10:24

Fotografi, allarme di Confartigianato: Crollo nascite e matrimoni, professionisti in difficoltà

Fotografo
Fotografo

Meno nascite, meno matrimoni. E quindi meno battesimi, meno cresime, meno feste di nozze. Insomma, meno occasioni da immortalare. È l’effetto domino che sta mettendo in difficoltà sempre più fotografi e videomaker artigiani del Veneto, già stretti nella morsa di una concorrenza in forte crescita e di un mercato sempre più segmentato. “La fotografia non è in crisi, sono in crisi i riti sociali che hanno sempre alimentato il nostro mestiere” denuncia Andrea Pellizzer, presidente del Gruppo di Mestiere Fotografi di Confartigianato Imprese Veneto

I dati ISTAT parlano chiaro: nel 2023 sono nati in Italia appena 379.000 bambini, il minimo storico da oltre 160 anni. Solo nel Veneto, si sono contati 30.438 nuovi nati, contro i 40.619 di 10 anni prima, e i 47.675 del 2009. In 15 anni calo choc delle nascite: -36,2% in Veneto. 
Il calo dei matrimoni è meno eloquente, si conferma il trend in diminuzione, dopo il picco post covid la discesa continua : in Italia nel 2023 si sono celebrati circa 171.000 matrimoni, in Veneto, si è passati dai quasi 17.000 matrimoni del 2009 ai poco più di 14.000 (14.368) del 2023, sempre dati ISTAT. -15,4% di matrimoni nella forbice 2009/2023, -1% tra il 2022 e il 2023. 

E anche quando ci si sposa, non è più scontato ingaggiare un professionista: tra smartphone ultra-performanti e amici “con la reflex”, l’ingaggio del fotografo viene sempre più spesso messo in discussione. “Non è solo questione di numeri – continua Pellizzer – a fronte di una domanda che si contrae, cresce invece l’offerta: sempre più persone si improvvisano fotografi o videomaker, spesso senza competenze adeguate. La concorrenza sleale si fa sentire, e a pagarne il prezzo sono i professionisti che investono davvero nella qualità e nella formazione. A complicare il quadro, anche la trasformazione del mercato delle immagini: i social media hanno moltiplicato la domanda di contenuti visivi, ma hanno anche cambiato le aspettative – spiega Pellizzer –. Oggi si chiede tutto e subito, con budget sempre più risicati. Ma la nostra è una professione artigiana: serve tempo, cura, sensibilità". 

Confartigianato nell’ottica di tracciare una fotografia del fenomeno ha sottoposto ai suoi associati un questionario che parla chiaro: per 2 lavoratori su 3 della comunicazione l’abusivismo è un problema serio. In Veneto si contano 4.624 imprese artigiane del settore: 1.252 operano nel mondo ICT, 1.358 sono grafici, 978 sono copisterie, 803 fotografi, 204 operatori audiovisivi. Complessivamente occupano 8.795 addetti. 

A supporto della categoria interviene il presidente della Federazione comunicazione Fabio Cerisara “oggi chi esercita con serietà si trova a competere con chi lavora nell’irregolarità, è una distorsione che colpisce prima di tutto i giovani che vogliono costruire un futuro in questo mestiere. La risposta che può dare la categoria è lavorare con professionalità, investendo su formazione, tecnologia e servizi innovativi con l’individuazione di nuovi ambiti di mercato. Su questi temi stiamo lavorando come Confartigianato Imprese Veneto per dare risposte agli imprenditori della comunicazione”.