Al via le visite guidate a Palazzo Maldura, Complesso Campagnola e Beato Pellegrino

Dalle innovative sedi universitarie del Complesso Campagnola e del Beato Pellegrino ai tesori del prestigioso Palazzo Maldura: nel pomeriggio di martedì 22 aprile il Centro di Ateneo per i Musei, la Biblioteca Beato Pellegrino e il Dipartimento dei Beni Culturali, in collaborazione con l’Ufficio Facility Management di Ateneo, propongono una visita guidata gratuita e itinerante alla scoperta di tre affascinanti complessi oggi proprietà dell’Università. Un viaggio nel tempo e nello spazio, tra storie del nostro passato, preziosi affreschi e un futuro nel segno della sostenibilità e dell’accessibilità.
Il ritrovo è previsto al Complesso Campagnola, in via Domenico Campagnola a Padova, dove con la guida di Andrea Parmagnani si conosceranno le soluzioni all’avanguardia adottate nella nuova sede universitaria, i cui lavori hanno portato alla luce la più antica necropoli romana della città di Padova. Trasferimento quindi al Beato Pellegrino con visita alla mostra Raccontare la Resistenza dal 1945 ad oggi, un'esposizione bibliografica curata dai volontari del Servizio Civile Universale con la collaborazione del prof. Matteo Giancotti. Il prof. Andrea Tomezzoli ed Emanuele Principi, studiosi del Settecento veneto al Dipartimento dei Beni Culturali, affiancheranno quindi la conservatrice del patrimonio storico artistico Chiara Marin e Aurora Bonati nella visita guidata alle sale affrescate di Palazzo Maldura, scrigno d’arte del Sette e Ottocento.
La visita, della durata totale di 2 h, è gratuita su prenotazione fino a esaurimento posti tramite il sito https://maldura2025.eventbrite.it
PALAZZO MALDURA
Maestoso edificio settecentesco eretto da Giambattista Novello per il giurista Andrea Maldura (1769), Palazzo Maldura vanta una serie di ambienti superbamente affrescati da artisti di primo piano nel panorama artistico padovano di fine Settecento, inizio Ottocento. Le sale più rappresentative furono affidate a Costantino Cedini (1741-1811), che dispiegò nello scalone, nell’antisala e nel grandioso salone da ballo, una serie di soggetti allusivi alle virtù del committente. Alcuni ambienti posti sul fronte meridionale del Palazzo hanno visto all’opera Giambattista Mengardi (1738-1796), forse originariamente responsabile dell’intera sequenza di camere poste a ovest del vestibolo. L’ambiente angolare di sud ovest venne però profondamente rinnovato nel primo Ottocento e, in ragione dello stile adottato, viene oggi identificato come Sala Etrusca. A questa segue la cosiddetta Sala Ducale, oggi detta Piranesiana, per via delle decorazioni delle pareti, che riproducono quattro incisioni di Giambattista Piranesi tratte dalle Vedute di Roma e dalle Antichità Romane e qui amplificate su scala monumentale. Alla seconda fase decorativa appartengono anche gli affreschi dell’ala nord est, dove un ruolo di spicco ricoprì Giambattista Canal (1745-1825), intervenuto nella Sala delle Grazie – il soffitto, purtroppo perduto, è documentato oggi solo da una fotografia – e nella cosiddetta Sala Ercolanese, tinello invernale di casa Maldura. Passato in eredità agli Emo Capodilista, Palazzo Maldura è stato sede del Comando dei Carabinieri dal 1927 al 1961. Nel 1970 l’Università di Padova ha acquisito il complesso, destinandolo al Dipartimento e alla Biblioteca di Studi Letterari, Linguistici, Pedagogici e dello Spettacolo, che ha abitato le sue sale fino al 2019.
A partire dal 2022 sono stati eseguiti alcuni interventi di rifunzionalizzazione e riqualificazione degli spazi su diversi piani del Palazzo storico, per alcuni anni lasciati inutilizzati. Le prime lavorazioni hanno interessato il Salone storico al piano primo, che ospitava fino al 2019 la Biblioteca di Studi Letterari, Linguistici, Pedagogici e dello Spettacolo. Lo spazio è stato riadattato ad aula didattica per 144 postazioni, sono stati inseriti nuovi elementi multimediali per la didattica innovativa ed altri impiantistici per la valorizzazione delle pareti affrescate. Su altri spazi al piano primo dell’ala ovest e dell’ala est sono stati effettuati interventi di manutenzione ordinaria per allestire locali ad uso ufficio. Al piano secondo e terzo dell’ala est si è operata una rifunzionalizzazione degli ambienti oggi occupati dal Dipartimento dei Beni Culturali e dalla Scuola di Scienze Umane, e destinati a Studi di professori, aule riunioni e uffici amministrativi. I locali al piano terra dell’aula ovest invece sono stati riqualificati ed oggi ospitano un’aula didattica, aula Scattola, e diversi spazi ad uso degli studenti, suddivisi in aule studio e Common Room dotate dei relativi locali accessori.
Per quanto riguarda le superfici decorate del Palazzo Maldura, di recente è stata effettuata un’accurata campagna di indagini sullo stato di conservazione a cui è seguita la progettazione conservativa degli affreschi presenti negli spazi decorati del Palazzo storico. La progettazione del restauro delle superfici decorate ha previsto diversi livelli di studio e approfondimento, partendo dai dati d’archivio si sono effettuate poi, in accordo con la competente Soprintendenza, opportune indagini diagnostiche, fisiche (termografia) e chimiche che hanno dettagliato e confermato le informazioni ottenute dalle prime indagini visive. Una volta acquisita la documentazione, analizzati i fenomeni di degrado ed effettuati i campioni stratigrafici e i test di pulitura, è stato elaborato il progetto di restauro specifico con le relative schede dei fenomeni di degrado, le schede dei materiali e le schede operative. Gli interventi di restauro interesseranno sia le stanze affrescate che alcune pavimentazioni in terrazzo alla veneziana che nel tempo hanno manifestato segni di usura e lacune di diversa entità.
IL COMPLESSO BEATO PELLEGRINO
Il Complesso Beato Pellegrino dell’Università di Padova è il prodotto dell’evoluzione di alcuni edifici che dal ‘500 occupano progressivamente l’area esterna delle mura medievali di Padova: zona di acque, mulini e grandi comunità religiose come quella di San Giovanni da Verdara e quella dei Carmini. Nel 1575 la comunità delle monache di Santa Maria di Porciglia trova posto per un nuovo monastero in contrà dell’Arzere, oggi via Beato Pellegrino, dopo la distruzione dell’originario cenobio per la costruzione della nuova cinta muraria voluta dalla Repubblica di Venezia. A partire dal 1839 vi alloggia la sezione femminile della Casa di Ricovero, nata nel 1820 nell’ex monastero di Sant’Anna. Dal 1880 viene costruito un nuovo edificio per l’assistenza agli anziani e agli inabili nei terreni agricoli retrostanti secondo un modello di stile monastico con ampi cortili e porticati. Questo edificio si espanderà fino ad occupare tutta l’area e a trasformarsi col tempo nell’ospedale geriatrico di Padova. Dal 2016 l’Università quale nuova proprietaria, grazie allo studio di Paolo Portoghesi, fa riedificare l’intero enorme stabile secondo criteri di sostenibilità ovvero basandosi su energie rinnovabili, come le sonde geotermiche e i pannelli fotovoltaici ed evitando il combustibile fossile. Solo la parte ottocentesca della casa di riposo viene salvaguardata e restaurata, strutturandola su cinque piani dedicati alle collezioni librarie dove gli scaffali stessi diventano biblioteca.
L’inaugurazione dell’intero Complesso e della Biblioteca Beato Pellegrino avviene il 29 settembre 2019 regalando alla comunità studentesca e alla cittadinanza un campus universitario dove antico e contemporaneo si fondono insieme in maniera armoniosa e con un’architettura esteticamente moderna. Qui si concentrano i corsi del Dipartimento di Studi Letterari e Linguistici, del Dipartimento FiSSPA, del DBC e del DiSSGEA, dell’Istituto Confucio, del Centro per i Diritti Umani, del Centro Giorgio Lago e del Centro Cornaro, oltre al CAB e CNR. Il risultato finale di tutta questa opera di ristrutturazione e innovazione ha generato un vero e proprio campus universitario, moderno, pratico e funzionale, dove si moltiplicano le occasioni di incontro e le idee per favorire la socialità attraverso aule moderne polifunzionali a disposizione di studenti e utenti esterni per didattica, convegni e conferenze; un’aula Magna capiente e altri spazi adibiti a pubblico spettacolo per eventi, proiezioni cinematografiche e teatrali; chiostri antichi ristrutturati e attrezzati per favorire momenti di studio e relax in tranquillità e all’aperto, stanze e aree comuni dedicate esclusivamente agli studenti per dare il massimo comfort: ad esempio le varie Common ROOM e Quiet ROOM, o la CoWorking Room e l’Agorà dove studiare insieme e fare lavori di gruppo, e molto altro ancora. Il Polo viene frequentato quotidianamente da circa 9.000 studenti e 800 dipendenti universitari tra docenti e PTA. A garanzia della massima efficienza, tutti gli spazi sono accessibili, tutte le aree sono videosorvegliate da un imponente sistema di videosorveglianza, appunto, per garantire la sicurezza, e tutti gli impianti elettrici e tecnologici oltre ad essere ecosostenibili (cioè, come già detto: senza l’utilizzo di combustibili fossili quali gasolio o metano per il riscaldamento) sono domotici e a led per ottimizzare i consumi e ridurre al minimo gli sprechi; infatti su quest’ultimo punto l’Ateneo si è impegnato, proprio a partire da questo campus, per una raccolta differenziata attenta all’ambiente, eliminando il più possibile la produzione di plastica e altro materiale mettendo a disposizione nelle Common Room fontanelle gratuite di acqua filtrata, fornetti a microonde a disposizione degli studenti e punti di ricarica per cellulari/tablet e scaldavivande portatile elettrico, ampi parcheggi per le bici e monopattini anche per una eco-mobilità.
IL COMPLESSO CAMPAGNOLA
Il Complesso didattico Campagnola, un’area situata nel centro della città, tra via Campagnola e via Pietro Canal, è stato inaugurato nell’ottobre 2024. Si tratta di un progetto di architettura sostenibile destinato a diventare un riferimento del distretto umanistico, ma pensato per essere un’area permeabile e quindi liberamente percorribile anche dalla cittadinanza.
Il complesso appena inaugurato si compone di due aule da 250 posti ciascuna, uno spazio comune, portineria, locali tecnici e di servizio, oltre a una superficie esterna costituita da aree verdi, vialetti, parcheggi per automobili e biciclette. Su di esso è stato installato l’impianto fotovoltaico più potente tra quelli presenti negli edifici di Ateneo e al suo interno non si utilizzeranno combustibili fossili.
Le due grandi aule di via Campagnola sono state progettate e realizzate secondo gli ultimi standard audiovideo disponibili in ambito didattico, con il controllo dell’aula tramite touchscreen, lavagna elettronica 55’’ con la possibilità di alzare o abbassare la superficie di scrittura così da permetterne l’uso a persone con disabilità.
Sempre dal punto di vista dell’inclusione le due aule sono attrezzate per poter acquisire l’audio della sala, anche in funzione del personale di stenotipia che trascrive in tempo reale il parlato in caso di disabilità uditive, e al loro interno è garantita una perfetta visibilità della lavagna in tutta la sala, anche in un ambiente luminoso e confortevole.