VIDEO | 15 marzo in piazza per l'Europa. CAU contro Emma Ruzzon: Non sei la voce degli studenti
L'Unione europea è ufficialmente entrata nella sua "era del riarmo" ed è ora pronta a intensificare gli sforzi per sostenere l'Ucraina nel breve termine e garantire la sua autonomia strategica per difendersi nel lungo termine. Il piano mira a mobilitare circa 800 miliardi di euro nei prossimi quattro anni, la maggior parte dei quali proverrà dagli Stati membri che aumenteranno la spesa nazionale per la difesa e la sicurezza.
Per ribadire la volontà di un’Europa unita e solidale è in programma a Roma, il prossimo 15 marzo, una manifestazione aperta a chiunque, senza simboli di partito, solo da cittadini europei.
Emma Ruzzon, presidente del Consiglio degli studenti dell’Università di Padova, in una intervista a Repubblica ha spiegato che gli studenti saranno in piazza. Ma il Collettivo Autorganizzato Universitario (CAU) non ci sta.
CAU, ad Emma Ruzzon, ribadisce di non sentirsi rappresentato e la invita, oltre alla camicia nera, a togliersi anche l'elmetto. “Diversamente da Ruzzon e da quasi tutto l'arco parlamentare italiano, ci sfiliamo dall'appoggio a una manifestazione lanciata all'indomani dell'annuncio da parte di Von der Leyen di un piano di investimento mai visto di 800 miliardi di euro per il riarmo. 800 miliardi di spese militari che significheranno meno fondi per i servizi essenziali e che porterà tutta l'Europa a continuare ad alimentare la guerra al prezzo di migliaia di vite umane in tutto il mondo, a partire dalla Palestina. Noi studenti e studentesse abbiamo tutta un’altra visione di cosa dovrebbe essere l'Europa: un’unione di popoli solidali finalizzata a garantire pace, diritti e collaborazione. Oggi, invece, vediamo un’Europa che su spinta di NATO e USA sceglie il riarmo, la guerra e gli interessi delle grandi industrie belliche, ignorando le vere emergenze sociali e climatiche. Anche noi come Ruzzon&co saremo in piazza a Roma il 15 marzo ma dall’altra parte della barricata, unendoci alla manifestazione chiamata da Potere al Popolo. Scenderemo in piazza per un’Europa di pace, diritti e giustizia sociale, che investa in istruzione, sanità, casa e lavoro. Insomma, per i bisogni dell'umanità e non per la guerra, perché solo i popoli possono fermare questo massacro e salvare il pianeta”.