Ascom: crescono le attività delle imprese di servizi in Provincia di Padova

L'intelligenza artificiale? Per 4 su 10 può rappresentare un'opportunità, anche se i dubbi non mancano visto che 1 su 4 rimane, per così dire, "alla finestra", in attesa di capirne di più e soprattutto di capire quale potrebbe essere l'impatto sulla sua attività. Quasi 1 su 2 (48%), invece, è comunque preoccupato, ma per altri motivi: teme che l'economia internazionale possa essere influenzata negativamente da politiche restrittive. Ciò non toglie però che il loro sia un approccio complessivamente positivo e infatti, alla domanda: "Quali prospettive per il prossimo anno?" il 52% ha risposto "Positive grazie alla crescita economica", lasciando un risicato margine del 16% a chi non riesce a fare previsioni perchè l'incertezza è tanta.
Sono alcuni degli aspetti emersi dalla consueta indagine d'inizio anno che il gruppo Servizi & Sviluppo di Confcommercio Ascom Padova effettua su un campione che quest'anno ha riguardato 128 imprese appartenenti al comparto e che risultavano suddivise per il 26% tra le "professioni ordinistiche e non", per il 21% erano "web agency, digital marketing & events", nel 19% dei casi rappresentano imprese che offrono "consulenza aziendale per le PMI", nel 17% "logistica e trasporti", l'8% invece si occupa di "ricerca e selezione del personale", il 5% di "software e consulenza informatica" e infine un 4% è attiva nell'"intermediazione finanziaria e assicurativa".
"Il nostro è un comparto decisamente poliedrico - commenta il presidente di Servizi & Sviluppo Confcommercio Ascom Padova, Nicola Bertin - che tra imprese e attività professionali annovera, se riferite all'organizzazione interna dell'Ascom Confcommercio, circa 6mila unità nella nostra provincia, con una dinamica di crescita che, seppure non eclatante, ha interessato sia l'annualità 2023 che quella 2024".
E allora vediamo questi dati (la fonte è il Registro Imprese tramite Stockview - Infocamere) relativi andamento delle iscrizioni e delle cessazioni non d'ufficio registrate nel biennio (quelle d'ufficio sono assolutamente ininfluenti perchè si riferiscono a situazioni cristallizzate nel tempo e per le quali si è deciso un repulisti). Dunque: nel 2023 a fronte di 1.431 cessazioni, le iscrizioni erano state 1.450. Praticamente pari e patta, con una certa difficoltà per trasporti e magazzinaggio (114 cessazioni a fronte di 26 iscrizioni) e, per contro, un balzo delle attività professionali (399 iscrizioni contro 275 cessazioni). Nel 2024 le cose sono andate anche meglio con 1.621 iscrizioni contro 1.529 cessazioni. Anche in questo caso trasporto e magazzinaggio hanno registrato i numeri peggiori (127 cessazioni a fronte di sole 30 iscrizioni), mentre sugli scudi ancora le attività professionali (392 iscrizioni, 288 cessazioni) e le attività finanziarie (204 "in" contro 128 "out").
"Evidente - aggiunge il vicepresidente del gruppo, Mario Beltrame - che il nostro comparto, almeno per alcune attività, sia soggetto a variazioni anche importanti, in parte determinate anche dal fatto che aprire una "partita Iva" sembra la cosa più facile del mondo salvo poi accorgersi che fare impresa non è semplice e che un passaggio in Ascom, prima di iniziare, può essere iniziativa buona e giusta per evitare salti nel buio".
Tornando all'indagine, va detto che se parliamo di addetti, il 55% del campione, nel corso del 2024, non ha subito variazioni, mentre il 39% ha aumentato il proprio numero di addetti (comprensivo di soci e collaboratori impiegati in maniera continuativa in azienda). Un 6% ha invece dovuto ridurre. Sia in presenza di un segno "più" che di un segno "meno", non è stata la crescita o la diminuzione del fatturato a determinare l'oscillazione, quanto piuttosto la riorganizzazione dei processi aziendali (76% nel caso "più", 65% nel caso "meno"). Infine un paio di domande sono state riservate alle infrastrutture e alla cantieristica in atto a Padova. Circa le infrastrutture (leggasi: tram), il 45% si è detto favorevole, contro il 20% contrario e una buona fetta (35%) di "indifferenti". Sette su dieci, infine, hanno dichiarato di non aver avuto particolari contraccolpi sull'attività dalla proliferazione dei cantieri.
"E' chiaro - conclude il presidente di Servizi & Sviluppo Confcommercio Ascom Padova - che i professionisti e le attività delle imprese di servizi e consulenza alle imprese risentono meno dell'impatto che i cantieri hanno nella vita quotidiana perché il loro lavoro è svolto in gran parte al di fuori delle sedi, ma per chi lavora in sede fissa la vita è molto difficile. Non era una delle domande previste, ma sicuramente, visto che le nostre attività hanno molto a che fare con la mobilità, avremmo avuto risposte molto orientate se avessimo chiesto quanto sia difficile districarsi nel traffico cittadino".