Attualità di m.p. , 20/02/2025 14:59

VIDEO | 5 anni fa l'incubo coronavirus, a partire da Vo'

Il 20 febbraio del 2020 all'ospedale di Codogno arrivò il risultato del tampone effettuato su un giovane paziente: il primo positivo, colpito da coronavirus. Il paziente zero a dare il via ad una pandemia in Italia che non si vedeva da secoli.

A metterci di fronte ad un piano pandemico che ha stravolto le vite di tutti tra Dpcm, zone rosse, restrizioni, chiusura delle scuole e lockdown. 

Un incubo degno dei peggiori film fantascientifici, che ha visto protagonista il Veneto e il padovano in particolare con il piccolo comune di Vò Euganeo prima zona rossa con la prima vittima italiana, il 78enne Adriano Trevisan, morto il 22 febbraio 2020 nella terapia intensiva di Schiavonia. Con Vò che divenne la prima zona rossa. “Di quelle notizie ricordo di aver percepito l’interruzione di un’attesa e la sensazione che si aprisse una guerra” – ricorda il governatore Zaia – e così fu con oltre 17 mila vittime in Veneto. “Un evento che ha profondamente segnato la nostra comunità e i sistemi sanitari di tutto il mondo, scrivendo pagine indelebili della nostra storia”. 

Questi i numeri del padovano: 2931 deceduti per covid, oltre 570 mila positivi, con quasi mezzo milione di padovani, quindi praticamente un padovano su due che ha sperimentato il contagio, racconta il direttore del Dipartimento Prevenzione dell'Ulss 6 Euganea, Luca Sbrogiò. 

8 milioni 642 mila tamponi eseguiti nel territorio euganeo, 2 milioni 420 mila vaccinazioni in totale su oltre 837 mila soggetti.

Se il primo ceppo, quello di Wuhan, è stato il più letale, il più contagioso con il picco di incidenza nel padovano è stato nella seconda ondata a febbraio 2022 con la variante Delta da 2627 contagi per 100 mila abitanti. Oggi, per capire siamo a 1,6…