Attualità di Redazione , 19/12/2024 11:20

Buoni pasto, le commissioni tornano al 5%. APPE: "Vittoria storica"

Filippo Segato, segretario Appe

È entusiastico a dire poco, il commento dei vertici APPE alla recente pubblicazione (avvenuta in Gazzetta Ufficiale il 17 dicembre) della legge annuale sulla concorrenza e il mercato, che contiene al suo interno una disposizione definita “storica” dall’Associazione che, a Padova e provincia, rappresenta quasi 1.500 pubblici esercizi. “Raramente ci sbilanciamo su provvedimenti normativi – dichiara Federica Luni, Presidente APPE – ma in questo caso possiamo davvero dire che siamo di fronte a una svolta importantissima”.

Il riferimento è all’art. 37 della Legge, che estende anche al settore privato la norma che dal 2023 già si applica ai buoni pasto dei dipendenti pubblici, vale a dire il “tetto massimo” del 5% alle commissioni che baristi e ristoratori devono riconoscere alle ditte emettitrici al momento dell’accettazione dei pagamenti con i ticket.

“Oggi – ricorda la Presidente – le commissioni vanno dal 12 al 15%, cifra alla quale occorre sommare il costo di noleggio del POS, obbligatorio per accettare i buoni elettronici, il costo delle transazioni, il costo di gestione contrattuale e altro ancora: a partire dal 1° gennaio 2025, invece, la commissione del 5% dovrà ricomprendere tutti i costi, anche quelli cosiddetti “accessori””.

Una vittoria, fa presente l’Associazione degli esercenti, che deriva dalle tantissime iniziative messe in campo in questi anni sia dalla FIPE, a livello nazionale, che dalla stessa APPE a livello locale. “Ricordo – sottolinea Luni – che il primo “No ticket day” risale addirittura al 2003 e quindi parliamo di oltre 20 anni fa: anni in cui le abbiamo tentate davvero tutte per mettere un freno alla continua escalation delle commissioni”.

In effetti, tra le tante iniziative, oltre al citato “No ticket day” del 2003, si ricordano gli “scioperi dei buoni pasto” (l’ultimo risale al giugno 2022), i contatti con i politici a tutti i livelli, le conferenze stampa e le prese di posizione pubbliche, per segnalare le distorsioni del mercato. “Quello dei buoni pasto – riferisce la Presidente – è un settore che muove un giro d’affari di oltre 3,2 miliardi di euro a livello nazionale e oltre 40 milioni a Padova e provincia: è chiaro che le speculazioni fatte sulle spalle degli esercenti non fossero oltremodo sostenibili, tanto è vero che negli ultimi anni erano tantissimi i locali ad aver dato disdetta ai contratti con le ditte emettitrici, preferendo rischiare di perdere i clienti piuttosto che lavorare in perdita. Ora, con il tetto al 5% - prosegue – il mercato torna a essere sostenibile, con una commissione che ci riporta indietro almeno fino al 2003”.

Le nuove regole saranno già applicabili a partire dal 1° gennaio 2025 per i nuovi contratti, mentre per i contratti in essere è previsto un periodo transitorio che durerà fino al 31 agosto 2025. In ogni caso, i buoni pasto emessi secondo le “vecchie regole” potranno essere utilizzati fino alla fine del 2025. “Il periodo transitorio – conferma Federica Luni – consente alle ditte emettitrici di gestire i rapporti con i datori di lavoro, loro clienti: l’importante è che i contratti con gli esercenti siano in linea con il dettato della legge. Per questo, abbiamo già aperto lo “sportello buoni pasto” per la valutazione gratuita della conformità dei contratti che saranno proposti a bar e ristoranti: i titolari potranno contattarci ai nostri consueti recapiti”.

Secondo stime APPE-FIPE, le nuove regole consentiranno agli esercenti di risparmiare, tra commissioni ridotte e azzeramento dei costi accessori, un importo annuo di circa 240 milioni su scala nazionale e di circa 3 milioni di euro a livello di Padova e provincia.

Il mercato dei buoni pasto in Italia
 - 2,8 milioni di lavoratori ne beneficiano
 - 516 milioni di buoni pasto erogati ogni anno
 - 3,2 miliardi di euro di giro d’affari
 - 25,8% dei pranzi “fuori casa” dei lavoratori viene pagato con buono pasto

Il mercato dei buoni pasto a Padova
 - 35 mila lavoratori ne beneficiano
 - 6,5 milioni di buoni pasto erogati ogni anno
 - 40 milioni di euro di giro d’affari
 - 800 pubblici esercizi li accettano (550 bar e 250 ristoranti/trattorie)