Attualità di Redazione , 16/12/2024 13:26

Coabitazione intergenerazionale a Padova, via a 15 nuove esperienze tra giovani e over 65

Padova, progetto coabitazione intergenerazionale
Padova, progetto coabitazione intergenerazionale

Il Consigliere comunale con delega alle Politiche Giovanili Pietro Bean ha incontrato i cittadini over 65 che hanno aderito alle due edizioni del progetto di coabitazione intergenerazionale del Comune di Padova, mettendo a disposizione una stanza della loro casa per ospitare una studentessa o uno studente universitario fuori sede.
Un'occasione per accogliere e ringraziare i nuovi proprietari che hanno aderitoal progetto e una possibilità di confronto e scambio di esperienze tra i partecipanti della prima e della seconda edizione, da poco avviata. Dei cinque abbinamenti sperimentati lo scorso anno, due sono stati riconfermati anche in questa nuova edizione. A questi si aggiungono 15 nuove coabitazioni partite tra settembre e novembre 2024; tutte le convivenze sono singole, ad eccezione di una coppia di coniugi che ospita due studentesse. 

I 15 nuovi ospitati sono 7 ragazzi e 8 ragazze, di cui 11 italiani e 4 stranieri (1 studentessa belga, 1 studentessa colombiana, 1 studente indonesiano, 1 studente dello Yemen). Questa è la principale novità di questa edizione; l'anno scorso, infatti, gli studenti collocati erano tutti italiani. L'avvio di coabitazioni con studenti e studentesse internazionali ha comportato nuovi scenari burocratici di cui è stato necessario tenere conto e la convivenza – non più solo intergenerazionale, ma anche interculturale – ha rappresentato sicuramente una sfida. Finora, però, è stata riscontrata la massima disponibilità e accoglienza da entrambe le parti che, tra piccoli compromessi e necessari adattamenti, stanno portando avanti con successo il processo di conoscenza reciproca.

L’età degli ospitanti è variabile, dalla proprietaria più giovane che non è ancora in pensione alla più anziana, di 91 anni, che conduce però una vita attiva e pienamente autosufficiente. Per quanto riguarda la composizione familiare, ci sono delle situazioni ricorrenti: la maggior parte di loro ha figli, di varie età, che vivono fuori casa o fuori città e che talvolta tornano nel fine settimana. Ci sono alcune coppie di coniugi, ma prevalentemente si tratta di uomini e donne che vivono soli, per cui la presenza di un giovane in casa rappresenta anche un’occasione di compagnia, oltre che un modo per sentirsi cittadini attivi e inclusi nella comunità. Il rapporto, infatti, non è mai di tipo assistenziale, ma si configura piuttosto come un patto intergenerazionale tra la popolazione studentesca e i cittadini over 65, un incontro di esperienze reciprocamente arricchenti e di grande valore umano. 

La prima edizione del progetto ha ricevuto grande attenzione sulla stampa locale, ma anche risonanza a livello nazionale (anche grazie alla puntata di “Caro Marziano”, il programma di Pif in onda su Rai 3, trasmessa lo scorso 16 febbraio e ancora disponibile su Rai Play). Questo ha fatto sì che le candidature per la seconda edizione fossero molto più numerose: raddoppiate, come prevedibile, quelle dei giovani, ma aumentate notevolmente anche quelle dei proprietari disponibili a ospitare, grazie anche al passaparola di chi ha valutato positivamente l’esperienza e l’ha condiviso con amici e conoscenti. Alcuni proprietari, infatti, avevano già espresso un interesse l’anno scorso, e quest’anno la loro disponibilità si è concretizzata in due nuove coabitazioni.

Le candidature sono arrivate anche da persone residenti nei comuni limitrofi: Montegrotto Terme, Selvazzano, Albignasego, Ponte San Nicolò: proprio grazie alla collaborazione con quest’ultimo, è stato possibile avviare due coabitazioni fuori Comune, una delle quali facilitata dal fatto che il ragazzo ospitato studia al polo universitario “Agripolis”. L'interesse per il progetto e le richieste di informazioni da parte di proprietari potenzialmente disponibili e di studenti e studentesse ancora alla ricerca di un alloggio continuano anche in questi mesi, dopo la chiusura ufficiale dei bandi.

“Ringrazio tutti i proprietari e le proprietarie che hanno scelto di mettersi a disposizione e cogliere questa sfida intergenerazionale che, come abbiamo visto dalla prima edizione, diventa anche un'opportunità di arricchimento reciproco - ha detto Pietro Bean -. La coabitazione tra studenti e over 65 si sta configurando sempre di più come un'esperienza che, cercando di offrire una soluzione a un problema molto concreto, aggiunge il valore inestimabile del capitale umano, rafforzando le reti sociali e la comunità. Ringrazio anche il Sindaco che ha sostenuto fin dall'inizio questa iniziativa e gli enti che ci hanno aiutato a svilupparla (Università, ESU, sindacati inquilini Sunia e Sicet, sindacati pensionati SPI Cgil e Cisl). Di questo passo e con questa crescita di numeri annuale, potremo presto raggiungere una partecipazione al progetto ancora più alta. La coabitazione, di fatto, per i numeri potenziali di studenti e studentesse coinvolte, può diventare uno studentato in più nella nostra città”.

IL PROGETTO Il progetto di coabitazione intergenerazionale del Comune di Padova è stato avviato sperimentalmente nell’estate 2023, a partire da un tavolo di lavoro condiviso dal Comune in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, ESU e le parti sociali, per offrire una soluzione all’aumento delle richieste di locazione a costi sostenibili da parte di studenti e studentesse fuori sede. Dopo la fase di ricognizione svolta nel periodo estivo, sono state incrociate le disponibilità dei proprietari con le richieste degli studenti e formulate le prime proposte di abbinamento. È seguito un colloquio conoscitivo con i partecipanti selezionati per l’avvio dell’iter amministrativo che ha portato alla sottoscrizione di regolari contratti di locazione, definiti con la consulenza delle associazioni di settore (SUNIA, SICET, ecc.). Lo scorso aprile, a conclusione della prima edizione del progetto, è stato presentato un report pubblicato nella collana “Le Lenti” del centro studi Frame128. Il documento ha messo in evidenza l’impatto e i benefici di questa forma di convivenza, che unisce diverse generazioni sotto lo stesso tetto. L’introduzione del report è stata curata da Alessandro Rosina, Ordinario di demografia all’Università Cattolica di Milano.