Realizzata una mappatura del territorio per ridurre il rischio bellico residuo VIDEO
Realizzata una mappatura che mostra il rischio di incontrare durante gli scavi degli ordigni bellici ancora inesplosi: un’opportunità per scegliere in modo attento e preciso le aree in cui è più conveniente intervenire.
Più di 7 mila gli interventi di bonifica solo nel triennio 2021-2023 in Italia: migliaia di ordigni inesplosi che comportano ancora dei rischi per cittadini e imprese. Ancora più pericoloso nel nord Italia, nei luoghi in cui si sono combattute intensamente la Prima e la Seconda Guerre Mondiali. Nasce così il progetto per ridurre il rischio bellico residuo, promosso dall’Etra, dall’Università di Padova, dal Comando Forze Operative Nord dell’Esercito e dal Consiglio di Bacino Brenta.
Mappatura che è nata grazie agli archivi storici dell’Esercito Italiano: tra archivi fotografici e dati delle bombe sganciate, è stato possibile valutare gli effettivi rischi nelle diverse zone del territorio.