Attualità di Redazione , 10/10/2024 10:48

Turismo, Ascom: crescono i contratti di lavoro a tempo determinato e indeterminato

Lavoratori comparto turismo
Lavoratori comparto turismo

Nel comparto del turismo padovano crescono i contratti di lavoro: +2/3% quelli a tempo determinato, +4/5% quelli a tempo indeterminato ma, nel frattempo, aumenta l’interesse per i contratti “a chiamata”
Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Ascom Padova prende spunto dalla notizia di qualche giorno fa relativa a pubblici esercizi e attività ricettive incappati in controlli della Guardia di Finanza e trovati con lavoratori privi di regolare assunzione per allargare il discorso alla difficoltà di reperire manodopera in un settore fra quelli attualmente più in difficoltà e dunque esposto al rischio di prestare il fianco a pratiche non corrette pur di rimanere in vita.

Che le difficoltà siano tante lo testimonia il ricorso, sempre più accentuato, al contratto cosiddetto "intermittente" o meglio conosciuto come "contratto a chiamata". "Nei nostri uffici - riferisce Enrico Baggio, presidente di Ascom Servizi Padova e agente di commercio a stretto contatto con bar, ristoranti e alberghi in quanto rappresentante di un noto marchio di caffè - sono sempre più le imprese che sottoscrivono questo tipo di contratto che, val la pena ricordare, per camerieri, baristi, personale di cucina e anche commessi non ha i limiti d’età (under 24 e over 55) che invece riguardano altri comparti dell’economia. Indipendentemente dai limiti d’età previsti o meno dalla normativa - continua Baggio - per i più giovani siamo nell'ordine delle cose (di studenti, poi diventati professionisti di vaglia, che si sono mantenuti agli studi anche grazie al lavoro nei locali, è piena la storia recente della nostra università), ma per gli over 55 siamo in un territorio ancora poco conosciuto".

Poco conosciuto ma, come si diceva, in aumento stante l'ormai assodata difficoltà a trovare chi è disposto a lavorare in un ambito oggettivamente impegnativo.
Contratto "intermittente" che resta comunque molto subordinato rispetto ai contratti, per così dire, "classici" e che, in provincia di Padova, tra il 2023 e il 2024 hanno avuto aumenti significativi in termini di numeri.

I contratti stagionali hanno visto un incremento significativo, pari a circa il 7-8%. Ad alimentarli ha concorso la ripresa del turismo e, di conseguenza, la necessità di flessibilità per affrontare i picchi di domanda. "Questo aumento - continua Baggio - evidenzia l'importanza della componente stagionale per coprire i periodi di maggiore afflusso di clienti e turisti mentre i contratti a tempo determinato non stagionali hanno mantenuto i livelli pregressi con un lieve aumento del 2-3% con ogni probabilità determinato dalle nuove norme che consentono il rinnovo per i primi 12 mesi senza causali specifiche".

Ma è sui contratti a tempo indeterminato che Baggio concentra la sua attenzione. "E' stato registrato un incremento valutabile intorno al 4-5% di questo tipo di contratti, incremento che i nostri addetti ai lavori attribuiscono essenzialmente a due fattori: da un lato gli incentivi, nel frattempo intervenuti e tesi a favorire la stabilizzazione e, dall'altro, la crescente necessità delle aziende di mantenere personale qualificato a lungo termine. Detto diversamente: chi ha personale valido fa di tutto per trattenerlo". 

Un'evidente, circostanziata rappresentazione di come le aziende del settore hanno cercato (e ancora cercano) di agganciare la ripresa economica post-pandemia, bilanciando la necessità di flessibilità con quella di garantire maggiore stabilità.