Attualità di Redazione , 10/07/2024 14:10

Etra: via ai lavori di potenziamento del depuratore di Limena

Un depuratore di Etra
Un depuratore di Etra

A breve inizieranno i lavori di potenziamento del depuratore di Limena affidati alla ditta EDIL ALTA S.r.l. di Altamura per un costo complessivo di circa 9,4 milioni di euro. I lavori dovranno essere completati in poco più di due anni.

L'obiettivo è riorganizzare il sistema fognario e depurativo dei Comuni vicini (Piazzola sul Brenta, Villafranca Padovana e Campodoro) e dismettere il depuratore di Rubano, convogliando i reflui a Limena. La scelta è dovuta all'espansione urbanistica intorno al depuratore di Rubano, che aveva in passato causato lamentele per odori e rumori.
Il depuratore di Limena servirà i comuni di Limena, Piazzola sul Brenta, Villafranca Padovana, Campodoro e Rubano, raggiungendo una capacità finale di 50.000 abitanti equivalenti (AE). In una prima fase, il potenziamento porterà l'impianto ad una capacità di 35.000 AE, collettando i reflui di Villafranca e Campodoro a seguito della dismissione del depuratore di Villafranca.

Attualmente, l'impianto di Limena ha una capacità nominale di 20.000 AE e serve le reti fognarie di Limena e Piazzola sul Brenta. L'area di ampliamento, individuata nello studio di fattibilità di ETRA, prevede la realizzazione della maggior parte dei nuovi manufatti a ovest dell'attuale impianto.

“I lavori di potenziamento del depuratore - afferma il sindaco di Limena Stefano Tonazzo - sono una risposta all’evoluzione delle esigenze della comunità locale da un lato con l’aumento della popolazione e la conseguente espansione urbanistica registrata negli anni e dall’altro con la necessità di garantire un servizio adeguato che eviti disagi alla popolazione. Si tratta dunque di un intervento importante, realizzato grazie alla collaborazione con ETRA,  che si inserisce nell’impegno dell’Amministrazione comunale per la qualità di vita dei propri cittadini”. 

“Il nuovo collettore di Limena - sottolinea il presidente di ETRA Flavio Frasson - è un esempio quanto mai significativo dell’impegno che la nostra Società sta dedicando per accompagnare i Comuni a un salto di qualità nell’erogazione di servizi fondamentali quali quelli che costituiscono il sistema fognario e depurativo. Questa scelta è testimoniata anche dall’impegno economico considerevole che permette questi lavori (quasi 10 milioni di euro) e di cui, personalmente, sono orgoglioso: è il nostro modo concreto e misurabile di essere a servizio delle nostre comunità”.

Le nuove opere prevedono la realizzazione di un corpo centrale costituito da un edificio dove verranno alloggiati i comparti maggiormente impattanti quali i pretrattamenti iniziali del refluo e la linea fanghi; quindi verrà realizzata la nuova sezione biologica e due nuovi sedimentatori a pianta circolare. Il nuovo impianto sarà completato dal sistema di scarico dell’acqua depurata nel fiume Brenta e dal sistema di prelievo e trattamento dell’aria esausta.

Il nuovo collettore fognario di ingresso all’impianto sarà realizzato mediante la tecnologia no-dig del microtunnelling che prevede una tecnica di scavo con perforazione e senza scavo in trincea a cielo aperto al fine di ovviare alle problematiche legate alla notevole profondità di posa e di garantire con continuità il transito dei mezzi da e verso l’impianto esistente. 

Particolare attenzione è stata rivolta all’inserimento paesaggistico e ambientale delle nuove opere. I nuovi manufatti sono, infatti, stati sviluppati con colori naturali e forme architettoniche curate. L’intera area sarà contornata dal fosso destinato alla laminazione delle acque meteoriche, e completata con zone piantumate a ricreare i caratteri tipici della zona agricola limitrofa al fiume con cespugli e alberi a medio e alto fusto, in modo da creare un mascheramento e inserire ulteriormente le opere di nuova realizzazione nel contesto agricolo circostante.

L’impianto esistente verrà demolito al termine dei lavori: l’area sarà oggetto di riqualificazione ambientale, realizzando opportune fasce con rilevati di terreno e nuclei boscati, realizzati con messa a dimora di cespugli sempreverdi ed alberi ad alto fusto appartenenti a varietà autoctone.